Al via la Settimana ecumenica

Il 24 gennaio la veglia a Fiumicino

Il tema per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si terrà come ogni anno dal 18 al 25 gennaio, festa della conversione di San Paolo, è «Ama il Signore Dio tuo e ama il prossimo tuo come te stesso». Il brano tratto dal Vangelo di Luca riguarda il fondamento etico della fede cristiana e la ragione e la speranza che questa fede riveste per il mondo intero. Alla luce di quello che sta accadendo nel mondo, di guerre e di odi che non cessano di essere alimentati, ci domandiamo spesso se è ancora lecito sognare una fraternità universale e se sia vero che la fede dei cristiani aiuta il progetto dell’umanizzazione del mondo.

Ma come possiamo essere sinceri nell’affermare questa aspirazione se le comunità cristiane continuano a fare esperienza di separazione e in molti casi di indifferenza o peggio ancora di diffidenza reciproca? Il dialogo ecumenico del resto è quello che per primo viene interrotto quando le armi prendono il sopravvento, finendo per sembrare un lusso irresponsabile e una forma di neutralità inopportuna. È questo il prezzo più alto che la guerra e l’odio fanno pagare all’umanità: quello di ritenere che sia più giusta la vendetta e la distruzione del nemico più che la riconciliazione e la fraternità.

Pretendere di eliminare questa fraternità universale significa però eliminare alla radice la pretesa cristiana. Dal testo del Consiglio regionale delle Chiese cristiane della Campania leggiamo che «Il cristianesimo è un modo originalissimo di stare al mondo: è lo stile di Gesù, Parola fatta carne, nella storia. E lo stile di Gesù è agapico (di amore che si dona), kenotico (di svuotamento di sé) e diakonico (di servizio reso agli altri, al prossimo) e si realizza concretamente nell’orbitare attorno all’umano, donando pienamente sé stesso, ossia lo Spirito che è Signore e dona la vita».

I cristiani devono tenere per certo che smarrire il sogno della riconciliazione e della fraternità significa non comprendere appieno il comandamento e lo stile di Gesù. Significa prendere il suo Vangelo e rivestirlo di altre logiche che non siano quelle di un amore che si dona e si offre al servizio dell’altro. La diocesi di Porto-Santa Rufina si impegna a vivere questa Settimana proponendo tre momenti di preghiera ecumenica.

Il 19 gennaio alle 19 nella chiesa ortodossa romena di Palo Laziale a Ladispoli (via Aurelia km 37.00), ci sarà la preghiera del vespro con la comunità ortodossa, mentre il 21 gennaio alle 17.30 siamo invitati a partecipare al culto domenicale della comunità evangelica Equippers a Fiumicino (Via Val Lagarina 77). Il 24 gennaio alle 19 nella parrocchia di Santa Maria della Provvidenza a Fiumicino (Via della Scafa 171) si terrà la Veglia ecumenica della Parola di Dio, con le diverse realtà cristiane del territorio. Che questa settimana di preghiera rafforzi i vincoli di comunione tra le chiese cristiane locali e sia una testimonianza di quel sogno di fraternità e di unità universale che il popolo cristiano è chiamato a donare al mondo.

Federico Tartraglia, delegato vescovile per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso

 

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