Al via la Settimana ecumenica

Il tema per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si terrà come ogni anno dal 18 al 25 gennaio, festa della conversione di San Paolo, è «Ama il Signore Dio tuo e ama il prossimo tuo come te stesso». Il brano tratto dal Vangelo di Luca riguarda il fondamento etico della fede cristiana e la ragione e la speranza che questa fede riveste per il mondo intero. Alla luce di quello che sta accadendo nel mondo, di guerre e di odi che non cessano di essere alimentati, ci domandiamo spesso se è ancora lecito sognare una fraternità universale e se sia vero che la fede dei cristiani aiuta il progetto dell’umanizzazione del mondo.

Ma come possiamo essere sinceri nell’affermare questa aspirazione se le comunità cristiane continuano a fare esperienza di separazione e in molti casi di indifferenza o peggio ancora di diffidenza reciproca? Il dialogo ecumenico del resto è quello che per primo viene interrotto quando le armi prendono il sopravvento, finendo per sembrare un lusso irresponsabile e una forma di neutralità inopportuna. È questo il prezzo più alto che la guerra e l’odio fanno pagare all’umanità: quello di ritenere che sia più giusta la vendetta e la distruzione del nemico più che la riconciliazione e la fraternità.

Pretendere di eliminare questa fraternità universale significa però eliminare alla radice la pretesa cristiana. Dal testo del Consiglio regionale delle Chiese cristiane della Campania leggiamo che «Il cristianesimo è un modo originalissimo di stare al mondo: è lo stile di Gesù, Parola fatta carne, nella storia. E lo stile di Gesù è agapico (di amore che si dona), kenotico (di svuotamento di sé) e diakonico (di servizio reso agli altri, al prossimo) e si realizza concretamente nell’orbitare attorno all’umano, donando pienamente sé stesso, ossia lo Spirito che è Signore e dona la vita».

I cristiani devono tenere per certo che smarrire il sogno della riconciliazione e della fraternità significa non comprendere appieno il comandamento e lo stile di Gesù. Significa prendere il suo Vangelo e rivestirlo di altre logiche che non siano quelle di un amore che si dona e si offre al servizio dell’altro. La diocesi di Porto-Santa Rufina si impegna a vivere questa Settimana proponendo tre momenti di preghiera ecumenica.

Il 19 gennaio alle 19 nella chiesa ortodossa romena di Palo Laziale a Ladispoli (via Aurelia km 37.00), ci sarà la preghiera del vespro con la comunità ortodossa, mentre il 21 gennaio alle 17.30 siamo invitati a partecipare al culto domenicale della comunità evangelica Equippers a Fiumicino (Via Val Lagarina 77). Il 24 gennaio alle 19 nella parrocchia di Santa Maria della Provvidenza a Fiumicino (Via della Scafa 171) si terrà la Veglia ecumenica della Parola di Dio, con le diverse realtà cristiane del territorio. Che questa settimana di preghiera rafforzi i vincoli di comunione tra le chiese cristiane locali e sia una testimonianza di quel sogno di fraternità e di unità universale che il popolo cristiano è chiamato a donare al mondo.

Federico Tartraglia, delegato vescovile per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso