Non siamo nella stagione dei fichi, eppure ciascuno di coloro che ha portato a compimento il percorso delle Dieci Parole ne ha raccolto almeno uno. È stato un cammino lungo un anno iniziato nella parrocchia Beata Vergine Maria di Riano e guidato da don Salvatore Barretta, responsabile delle vocazioni della diocesi di Porto Santa Rufina. All’inizio oltre cento persone, alle tre giornate conclusive presso i padri rogazionisti di Morlupo solo un terzo dei partecipanti iniziali; persone di tutte le età, dai diciannove agli ottant’anni. Un percorso arduo che ha posto tutti di fronte alle Tavole della legge alla riscoperta del Dio cristiano. “Siamo entrati come fichi sterili, oppure abbattuti, delusi o giovani curiosi di sapere qualcosa su quel Dio sconosciuto oppure conosciuto nell’infanzia, ma che oggi ci mette tanto in discussione”.
Un assortimento di persone dalle vite più differenti e strampalate, eppure con il coraggio di cercare una risposta alla propria esistenza: da dove vengo? cosa desidero? dove sto andando? Domande esistenziali a cui non hanno saputo rispondere gli idoli di ciascuno, giovani e diversamente giovani. È stato così riscoperto un Dio geloso che ha a cuore le sue creature. “Nonostante abbiamo alle spalle storie di rabbia, abbandono, superbia, orgoglio, vittimismo e chi più ne ha più ne metta, le Dieci Parole ci hanno insegnato che si possono avere relazioni sane, sanificate e santificate, che la vita può essere bella qui e ora nonostante le sue complessità. Per avere una bella vita non dobbiamo rispettare dei divieti, ma avere dei riferimenti chiari e Dio lo è”. Sono soltanto alcune delle testimonianze riportate dai discepoli di questo cammino.
Un percorso nato più di trent’anni fa per opera di don Fabio Rosini, attualmente direttore del Servizio per le vocazioni del Vicariato di Roma, e ormai diffuso oltre i confini nazionali, approdato in questo lembo della nostra Diocesi generando frutti sorprendenti. “La speranza è che sappiamo curare gli alberi della nostra esistenza, siamo consapevoli che possiamo smarrirci perché la nostra fragilità è umana, ma le Dieci Parole sono lì a ricordarci che Dio è sempre dalla nostra parte e che, grazie a Lui, possiamo raccogliere fichi anche fuori stagione”.
Moira Adiutori