Quell'amore fino alla fine
«Oggi celebriamo due donne che hanno scelto l'appartenenza a Cristo affrontando la prova terribile e drammatica del martirio». Sono Rufina e Seconda le due giovani di cui parla il nostro vescovo mons. Gianrico Ruzza. Sono le due sante patrone della nostra Diocesi di Porto-Santa Rufina, la cui memoria liturgica ricorre il 10 luglio. La Diocesi le ha festeggiate domenica 14 luglio, alla sera, nella parrocchia loro dedicata a Casalotti, la Parrocchia delle Sante Rufina e Seconda.
L'intensa preghiera è iniziata con la Messa sul sagrato del piccolo Santuario delo Movimento di Schoenstatt; con mons. Ruzza hanno concelebrato circa dieci sacerdoti tra i quali padre Aurelio D’intino, il parroco, mons. Gianni Righetti delegato per la pastorale, don Bernardo Acuna Rincon delegato per la formazione, don Federico Tartaglia, delegato per le missioni l’ecumenismo e il dialogo interreligioso.
Durante la celebrazione il vescovo ha istituito due accoliti per la nostra diocesi di Porto-Santa Rufina: sono Aniello De Sena e Davide Cabianca, entrambi della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Ladispoli. Insieme a loro sono stati istituiti due lettori per la diocesi di Civitavecchia: Roberto Mola e Gianluca Luzzi. Al termine della cerimonia è stato dato il mandato ai volontari del Centro Missionario Diocesano che nei prossimi giorni andranno in Malawi, nella missione di Koche fondata da don Federico Tartaglia.
«Ognuno di noi è chiamato ad annunciare la gioia che abbiamo nel cuore se dentro di noi c'è stato l'incontro con la parola viva e bella del Signore» ha detto il pastore nell’omelia, osservando che «Il Signore ci chiama nella nostra debolezza, ma poi ci accompagna nel nostro percorso. Dopo non si può rimanere in silenzio, occorre invece dare una risposta generosa». Lo stile che ci consegna Gesù nel Vangelo di Marco è nel segno dell’essenzialità e della semplicità in obbedienza alla parola che è l’unica cosa che conta. Qualunque sia la vocazione a cui siamo chiamati essa non è mai distinta dalla diaconia, dal servizio che incarna l’ascolto e l’annuncio della parola di Dio. «Il vero amore è annunciare l'amore che viene a liberarci, perché Dio è solamente amore».
Dopo la Messa c'è stata la processione verso la chiesa parricchiale, terminata nella suggestiva cripta che custodisce le reliquie delle Sante Martiri. Possa il loro luminoso esempio segnare ancora oggi per tutti noi il cammino della fedeltà al Signore. (RED. - si. cia.)