Miracolo alla Gmg

fonte: Avvenire.it

di Francesco Ognibene e Antonella Mariani
ha collabarato Mimmo Muolo
 
Che si possa parlare di un “miracolo alla Gmg” è certo prematuro dirlo, serviranno perizie mediche e valutazioni ecclesiastiche. Il fatto è che Jimena, 16enne pellegrina madrilena alla Giornata mondiale di Lisbona insieme a 300 ragazze, sabato ha riacquistato la vista al termine di una intensissima novena alla Madonna per chiedere di guarire dalla grave malattia oculare – lo “spasmo dell’accomodazione” – che era insorta due anni fa e che le aveva ridotto le capacità visive sino al 5%. «Una malattia che di solito toglie 2-4 diottrie a lei ne aveva tolte 8 – racconta Gustavo, il padre, raggiunto telefonicamente da Avvenire –. Le cure stavano diventando intollerabili, aveva dolori, era delusa perché non c’erano risultati. E per potersi concentrare sugli studi aveva deciso insieme a noi genitori di sospenderle fino a Natale. Stavamo prendendo contatto con associazioni di persone non vedenti mentre nostra figlia stava imparando il braille».

E Jimena intanto pregava e chiedeva di pregare, una richiesta che a cerchi concentrici si era estesa in tutto il mondo.Ancora nessun medico ha potuto verificare le condizioni attuali della ragazza. Ma la liceale spagnola prima di sabato non vedeva quasi nulla e ora invece vede tutto nitidamente. «Siamo sopraffattati da quello che è successo – ci racconta Gustavo –. Ora mia figlia è in un posto tranquillo con la mamma, al riparo dal clamore che si è scatenato attorno a lei. I media vorrebbero parlarle, portarla in tv, ma a noi interessa solo la dimensione religiosa di quello che è accaduto».

Gustavo, che ha altri tre figli più piccoli di Jimena, parla con molta semplicità di un fatto del tutto imprevedibile. «Mia figlia è cambiata: quando l’ho vista mi è sembrata più bella, il suo sorriso, il suo volto... quello che le è successo l’ha trasformata».La notizia della guarigione inspiegabile circolava da martedì su alcuni siti spagnoli, ma a darle la prima patente di credibilità è stata Radio Cope, l’autorevole emittente cattolica che fa capo alla Conferenza episcopale spagnola, che ha intervistato la ragazza.

«Stavamo pregando per questo da un sacco di tempo – ha raccontato emozionatissima Jimena a due giornaliste di Radio Cope, tra le quali la vaticanista Eva Fernández –. Abbiamo chiesto a tutti i giovani di pregare per la mia guarigione», un dettaglio confermato dal padre che racconta di «centinaia di persone in tutto il mondo, Italia compresa, che stavano pregando per Jimena» per il semplice motivo che lei aveva chiesto di farlo.

«Non so dirvi come sia possibile – riferisce papà Gustavo – ma mia figlia era certa che sarebbe guarita. Stava chiedendo una luce che le mostrasse cosa doveva fare. Quel che le è successo lo considero un miracolo della fede. Ora ci arrivano messaggi persino dall’Africa di persone che stavano pregando per lei».

Ma cos’è successo? Sabato il gruppo di Jimena ha partecipato alla Messa nel villaggio portoghese a un’ora da Lisbona dove ha alloggiato durante la settimana della Gmg, al termine era prevista la partenza per la veglia con il Papa al Campo della Grazia (alla quale ha poi partecipato): «Dopo aver fatto la comunione – racconta Jimena alla radio – vedo perfettamente. Non so come spiegarvelo».

La Messa è stata celebrata dopo la preghiera del Rosario di papa Francesco a Fatima. Il racconto di Jimena è semplice e commovente: «In fila per la Comunione ero molto nervosa, e quando mi sono seduta nel banco ho iniziato a piangere, non volevo aprire gli occhi. Mi sono emozionata, e quando li ho aperti potevo vedere, potevo vedere tutto molto chiaramente. Vedevo l’altare, il tabernacolo, avevo un’amica accanto a me, la vedevo perfettamente. E ci siamo messe a piangere».

Inimmaginabile il tumulto emotivo della telefonata a casa: «Ci vedo, ci vedo!» grida la ragazza. Il papà – che definisce la sua «una famiglia come tante altre» e la sua fede «non certo così forte» – corre a vedere che giorno è quel sabato 5 agosto. E scopre che è la festa della Madonna della Neve, legata alla basilica romana di Santa Maria Maggiore. E quando da Avvenire gli facciamo notare che proprio lì è custodita la Salus Populi Romani, l’icona delle Gmg, esclama: «Davvero? È tutto incredibile!».