La Villa romana di Casalotti

 

del prof. Giorgio Giannini
fonte: abitarearoma.it, 24/05/2023

Nel 1930 vengono trovati casualmente, in un terreno privato, i resti di una Villa romana, risalente al II secolo a. C., con successive integrazioni fino al IV sec. d. C., composta da una parte padronale e da una parte rustica, ubicata vicinissima alla Via Cornelia (l’antica strada romana che partendo dal Vaticano arrivava a Cerveteri).

Nel 1933 si provvede ad una campagna di scavi, durante la quale sono rinvenuti, in particolare, un bellissimo mosaico, in tessere bianche e nere, di circa 6 metri per 5 metri di superficie, raffigurante alcune Nereidi, che cavalcano Ippocampi, ed alcuni Tritoni, che probabilmente faceva parte delle Terme della parte padronale della Villa. Inoltre è trovata una piccola statua di marmo bianco, alta 52 cm, raffigurante Bacco, mancante della testa e di parte degli arti superiori ed inferiori. Sia il mosaico che la statua sono portati al Museo Nazionale Romano.

Inoltre è stato rivenuto un magazzino con otto dolia (grosse anfore usate per la conservazione dell’olio), alti 160 cm e larghi circa 50 cm. Infine sono rinvenute tracce di fusione di una fornace per il vetro, una cisterna con lunghi cunicoli, alti circa 2 metri e larghi circa 80 cm.

Purtroppo si scopre che la Villa è divisa da Via di Casalotti (la strada principale del quartiere). Con il passare del tempo la Villa è dimenticata dagli abitanti del quartiere. Nel 1983 un cittadino fotografa dall’alto di una abitazione l’area dall’altra parte della Via di Casalotti, che fa vedere chiaramente l’esistenza di mura appena sotto il livello del terreno. Si avvisa la Soprintendenza archeologica, che programma una campagna di scavi.

Nel dicembre 1984, dopo oltre cinquanta anni dalla scoperta della Villa, la Soprintendenza archeologica inizia la campagna di scavi nella parte rustica (individuata l’anno precedente in seguito all’effettuazione di vari sondaggi) dove si producevano i prodotti agricoli e si allevavano gli animali, poi venduti nella vicina città di Roma. Vi erano in particolare i frantoi per la produzione dell’olio e del vino, i magazzini per la loro conservazione, le stalle per gli animali, gli alloggi dei lavoratori, in genere schiavi. Però gli scavi sono interrotti nel 1985 per mancanza di fondi e la parte riportata alla luce è coperta con tettoie di lamiera.

Dopo altri dieci anni, nel febbraio 1995, gli studenti della Classe II D della Scuola Media “Livio Tempesta” (con la sede in Via di Casalotti 87, a poche decine di metri dalla Villa), sensibilizzati da alcuni docenti, soprattutto dalla Prof.ssa Cia Lupo, riscoprono l’esistenza della Villa e ne scrivono nel loro giornalino.

Il 16 dicembre 1995 la Villa è adottata ufficialmente dalla Scuola Media “Livio Tempesta” in una solenne cerimonia tenutasi al Comune, nell’ambito del Progetto “La scuola adotta un monumento”. Gli studenti cercano notizie storiche su Casalotti e sui dintorni, in particolare nel libro pubblicato nel 1985 dalla Circoscrizione XVIII (in Bibliografia) ed intervistano molti abitanti anziani del quartiere, allo scopo di raccogliere più informazioni possibili.

Il 28 aprile 1996 si svolge nella Scuola la Prima Mostra- Convegno sulla Villa romana, alla presenza di un folto pubblico e di alcuni funzionari della Soprintendenza archeologica. Dopo alcuni giorni gli scavi sono puliti in modo da consentire le visite guidate, in primo luogo agli studenti. Il 18 aprile 1997 si svolge nella Scuola la Seconda Mostra- Convegno sulla Villa romana, con la partecipazione anche delle Autorità della Circoscrizione XVIII. Viene proiettato anche un video fatto dagli studenti, che poi accompagnano i presenti a visitare gli scavi della Villa, facendo da “ciceroni”.

La locale Banca di Credito Cooperativo, che ha la sede vicino alla Villa finanzia la pubblicazione di opuscoli divulgativi sulla Villa, che sono diffusi nel quartiere, i cui abitanti, finalmente, conoscono la storia e le caratteristiche della Villa.

La Soprintendenza archeologica finanzia una nuova campagna di scavo nella parte rustica della Villa ed il 9 giugno 1997 gli studenti della Classe II D partecipano ad una lezione di archeologia “sul campo”, organizzata dai funzionari della Soprintendenza, in particolare dalla dott.ssa Rita Santolini. Dopo la fine dell’anno scolastico, alcuni studenti partecipano volontariamente, per tutto il mese di giugno, agli scavi. La loro presenza riprende nel mese di ottobre, dopo l’inizio del nuovo anno scolastico.

La Scuola propone alla Soprintendenza di allestire nell’Istituto un lapidarium per esporre i cimeli archeologici rinvenuti negli scavi, in modo che possano essere visti dagli abitanti del quartiere, che potrebbero così scoprire la storia della Villa attraverso pannelli esplicativi.

Nel 1998 è pubblicato, per conto del Comune, dalla Casa editrice Fratelli Palombi Editore, l’opuscolo n. 48 del Progetto “La scuola adotta un monumento”, curato dagli studenti insieme ai loro docenti (in Bibliografia).

Nel 2000 la Soprintendenza provvede ad una nuova campagna di scavi, con i fondi del Giubileo, mettendo alla luce altre parti della Villa. In particolare sono rinvenuti un altro mosaico figurato e diversi frammenti di intonaco dipinto, che probabilmente provengono dalla Terme della parte padronale. Inoltre sono rinvenute alcune fistulae  di piombo (condutture idriche), che portano il nome  Calpurnia Caeia M(arcellina), che era probabilmente la proprietaria della Villa.

Nel 2004 la Villa è nuovamente adottata dalla Scuola Media “Verdi” di Casalotti (l’Istituto Comprensivo che riunisce sia la Scuola Media “Carlo Goldoni”, con sede in Via Ormea 6, vicino alla Piazza Ormea, che è la Piazza centrale del quartiere, sia la Scuola Media “Livio Tempesta”). Gli studenti sono guidati oltre che dalla Prof.ssa Cia Lupo anche dalla Prof.ssa Leonella Spina.

Successivamente è realizzato nella parte cintata della Villa, con ingresso da Via Borgo Ticino, anche con la partecipazione degli studenti alla progettazione, un giardino pubblico, un parco giochi per i bambini ed un piccolo Museo fotografico allestito dal Comitato di quartiere Nuove Alleanze di Roma Nord Ovest (NARNO), che sul suo giornalino Il Pungolo ha spesso scritto sulla Villa. Purtroppo il Museo è distrutto da un incendio il 14 giugno 2006 e non viene più riallestito.

Il 12 maggio 2006 è organizzato dalla Scuola un evento pubblico nel Giardino pubblico della Villa. Nelle visite guidate agli scavi, organizzate dagli studenti della Scuola Media sono coinvolti anche i ragazzi e le ragazze che frequentano il Centro Diurno “A. Palomba”, che ha la sede a Casalotti.

Nel 2009-2010 la gestione della Villa è affidata, con una Convenzione, al Gruppo Archeologico Romano (GAR), che organizza visite guidate agli scavi ed altre iniziative culturali, come quella in occasione del Natale di Roma del 21 aprile 2009, denominata “Roma 2763 anni di storia”. In seguito la gestione del parco giochi è assunta direttamente dal Municipio 13 (succeduto alla Circoscrizione XVIII). Nel corso del 2023 la Soprintendenza ha provveduto a far eseguire alcuni lavori di manutenzione degli scavi.


BIBLIOGRAFIA
AA. VV- Gruppo Archeologico Romano, Il Suburbio di Roma tra le Vie Aurelia e Cornelia. Storia e Archeologia, Comune di Roma- XVIII Circoscrizione, Roma 1985
Giorgio Giannini, La Villa Romana di Casalotti, Nerone (rivista), febbraio 1997
Scuola Media “Livio Tempesta”, La villa romana in località Casalotti, La Scuola adotta un Monumento n. 48, Fratelli Palombi Editori, Roma 1998