Quaresima con Santa Teresa di Calcutta

Sabato 18 marzo 2023, alle ore 17.15 Sua Eminenza il Cardinale Angelo Comastri, ha fatto visita alla parrocchia Santa Rita da Cascia, nel quartiere Casalotti, dove ha tenuto la catechesi di “Quaresima con Santa Teresa di Calcutta”. Sua Eminenza è stato accolto dal parroco don Lulash Brrakaj, all’interno della chiesa piena di fedeli, venuti per assistere alla Catechesi e alla celebrazione della S. Messa delle ore 18.

Durante la conferenza, il Cardinale Comastri ha affrontato il tema della felicità, suggerendo quale sia il segreto per raggiungerla, partendo dall’esempio della vita di Santa Teresa di Calcutta. Sua Eminenza ha ricordato con commozione le parole pronunciate in diverse occasioni dalla Santa, che aveva conosciuto personalmente quando era ancora in vita e con la quale aveva stretto un bel legame d’amicizia.
Il Cardinale ha presentato Santa Madre Teresa attraverso alcune domande che lui stesso le pose e le risposte da lei fornite, al fine di comprendere quale fosse la sua spiritualità e la sua visione della vita: “Madre qual è per lei il giorno più bello della sua vita? - Oggi, perché posso ancora riempirlo di bene”. 

La maggior parte di noi pensa che la felicità venga dal di fuori (dal denaro, dai successi, dai divertimenti), mentre Madre Teresa aveva capito che in realtà, essa dipende da come siamo dentro. “Madre qual è per lei la persona più importante? - Quella con cui sto parlando”. “Qual è il segreto della felicità? - La felicità non si trova cercando! La felicità si riceve in regalo da Dio cercando la felicità degli altri. Per questo gli egoisti sono tutti infelici. Sfido chiunque: non troverete mai un’egoista felice”. 


Il Cardinale Comastri ha ricordato poi, la domanda che un fotografo un giorno fece a Madre Teresa di Calcutta: “Madre, mi tolga una curiosità: perché nei suoi occhi brilla tanta felicità?”. La Madre con semplicità rispose: “I miei occhi sono felici perché le mie mani asciugano tante lacrime!”. Questa meravigliosa risposta, ha commentato Sua Eminenza, ci fa comprendere come Madre Teresa fosse felice, perché viveva intensamente la carità. La carità, la santità e la felicità sono la stessa cosa!


Il Cardinale, ha proseguito poi il discorso parlando del Premio Nobel per la Pace, che Santa Teresa di Calcutta ricevette nel 1979. In quell’occasione la Santa andò a ritirare il premio con la corona del Santo Rosario stretta tra le mani, ma “nessuno osò rimproverarla per il suo affetto verso la Madonna, neppure in una terra rigidamente luterana!”. Comastri ha ricordato anche il viaggio in India che Pier Paolo Pasolini fece nel 1961, perché invitato insieme ad Alberto Moravia ed Elsa Morante, alle celebrazioni per il centenario del grande poeta nazionale Tagore. Lo scrittore, quando arrivò a Calcutta, guidato dalla curiosità, volle conoscere questa suora, di cui aveva sentito parlare, sebbene allora avesse solo 50 anni e fosse semplicemente Suor Teresa. Il ricordo di tale incontro, è riportato da Pasolini nel suo bellissimo libro, intitolato “L’odore dell’India”, nel quale scrisse: “Suor Teresa è una donna anziana (in realtà aveva solo 50 anni), bruna di pelle perché è albanese, asciutta, con due mascelle quasi virili, e l’occhio dolce, che dove guarda, vede”. Da quest’ultima osservazione, emerge come Pasolini, grazie alla sua sensibilità di grande scrittore, avesse percepito la capacità di Suor Teresa di comprendere immediatamente, nelle persone il bisogno.
Un’altra importante riflessione su cui si è soffermato il Cardinale Comastri nel corso della conferenza, riguarda il valore della famiglia e degli insegnamenti che i genitori trasmettono ai propri figli. Madre Teresa diceva: “Le famiglie non finiscono perché non c’è l’amore, ma perché in realtà, non c’è mai stato”.

Per la Santa fu molto importante l’esempio di carità e amore che le trasmisero i suoi genitori e come affermava lei stessa, senza di loro, non ci sarebbe mai stata una Madre Teresa di Calcutta. Suo papà in particolare, le diceva così: “Figlia mia, non prendere ed accettare mai un boccone se non è diviso con gli altri!”. Oppure: “L’egoismo è una malattia spirituale che ti rende schiavo e non ti permette di vivere o di servire gli altri”. Oggi purtroppo si è smarrito il senso e l’importanza della famiglia ed i giovani non hanno più modelli di riferimento a cui ispirarsi per le proprie scelte di vita, non hanno più ideali. In questo modo, possono nascere dei giovani vuoti, che non si pongono il problema morale delle loro azioni.


A tal proposito Sua Eminenza ha ricordato una tragedia che avvenne nei pressi di Tortona nel 1997, dove un grosso sasso lanciato da tre ragazzi, colpì una giovane sposa in viaggio di nozze, che morì sul colpo.
Il noto psichiatra Andreoli, nel cercare di capire per quale motivo questi tre giovani omicidi, compirono questo gesto così assurdo, trasse queste conclusioni: “Quei giovani non erano malati, non erano squilibrati, non erano neppure sprovveduti. Erano giovani vuoti, neppure conoscevano la categoria del bene o del male. Per loro esisteva un solo dilemma: mi piace o non mi piace, mi diverte o non mi diverte, mi va o non mi va. Per loro non esisteva il problema morale delle azioni”.

I modelli che offriamo ai nostri giovani sono fondamentali, anche per la nascita di nuove famiglie, futuri “padri” e “madri” che non siano soltanto “mostri di egoismo”. Senza modelli di generosità ed altruismo alimentiamo solo l’egoismo, che conduce alla violenza e provoca anche l’esplosione delle guerre tra popoli, come quella a cui purtroppo, stiamo assistendo attualmente. Il cardinale Comastri ci ha invitato inoltre, a riflettere sul fatto che se ognuno di noi, come diceva Madre Teresa, tenesse pulita la propria mattonella, tutto il mondo sarebbe più pulito. Il segreto per trovare la felicità consiste, quindi, nell’uscire dal proprio egoismo e seguire l’esempio di carità e santità trasmessoci da Santa Teresa di Calcutta.


Alla fine il Cardinale Angelo Comastri infine, ha donato al parroco don Lulash Brrakaj, di origine albanese, una reliquia, consistente in una particella di stoffa bianca, proveniente da una federa usata da Santa Madre Teresa di Calcutta nell’ultimo periodo della sua vita. Don Lulash ha ringraziato di cuore Sua Eminenza e a sua volta gli ha fatto dono di una bellissima immagine raffigurante la Madonna, come ringraziamento per il Rosario che recitava tutti i giorni, durante la pandemia, in diretta video dalla Basilica di San Pietro, scaldando i cuori di molte persone. 
 
Articolo e foto della Dott.ssa Tatiana CONCAS