Dopo una lunga pausa forzata dovuta alla pandemia finalmente ecco il treno Bianco diretto a Lourdes, la sottosezione Unitalsi di Porto-Santa Rufina ha partecipato al pellegrinaggio dal 20 al26 ottobre. Ansia, emozioni, preoccupazioni e richieste nel cuore da portare alla nostra “mamma”. Ognuno, piu o meno, ha una sua grazia da chiedere. Arrivati a Lourdes la gioia e immensa.
Ci si ritrova con i volontari amici da sempre e un gran numero di giovani che hanno sbalordito tutti per il loro impegno nelle attenzioni ricche di dolcezza e amore verso i fratelli più fragili che ci accolgono sempre con grandi sorrisi grati per la nostra vicinanza.
Quando poi si e finalmente davanti alla grotta di Massabielle, guardando la Madonnina, si prova una stretta al cuore e gli occhi iniziano a lacrimare. Personalmente guardandomi intorno penso sempre che per la grotta non si poteva trovare definizione più appropriata come quella di “Tabernacolo della sofferenza”.
È in quel momento che tutte le richieste che avevo programmato di fare alla Madonna si trasformano in un grande “grazie”, perché mi rendo conto che io ho tutto ciò che mi serve, soprattutto l’amore di Maria e di Gesù.
Le giornate di Lourdes sono ricche di preghiere, meravigliose celebrazioni, Via Crucis, fiaccolate e il tempo scorre veloce. Ci si ritrova a bordo del treno sulla strada del ritorno e ripesando ai giorni appena trascorsi si fanno progetti iniziando il conto alla rovescia aspettando il prossimo pellegrinaggio.
Da volontaria spero che tante altre persone sentano la vocazione di affiancarci perché vi assicuro che ciò che si dona e niente al confronto a ciò che si riceve. Donare un briciolo del proprio tempo al prossimo è mettere in pratica la parola di Gesù. Quello che farai al più piccolo dei miei fratelli lo avrai fatto a me.
Angela Zecchini, presidente Unitalsi Porto-Santa Rufina