È stata una giornata serena e di comunione quella che ha celebrato il 10° anniversario dei percorsi di formazione per la pastorale battesimale presso l’Episcopio di Porto a Fiumicino. Il 12 giugno, nei luoghi dove approdarono le prime comunità cristiane in Italia, e dove con molta probabilità transitò l’apostolo Pietro, gli operatori battesimali formati e in formazione nell’ambito della diocesi di Porto- Santa Rufina negli ultimi dieci anni (in totale circa 90) hanno condiviso le loro esperienze maturate nella formazione e nelle parrocchie di appartenenza.
Nella piccola chiesa di Sant’Ippolito e Lucia che accoglie le reliquie del martire Ippolito, primo vescovo di Porto, i partecipanti hanno fatto memoria del loro Battesimo e ricevuto in ricordo la Croce di Sant’Ippolito. In seguito, Anna Rita Cugini ha ripercorso tutto il periodo storico che ha visto, nei primi secoli dopo Cristo, la nascita e lo sviluppo proprio di queste comunità. La presenza dei fonti battesimali tutt’ora visibili nelle rovine della basilica di Sant’Ippolito e di quella Portuense, conferma la centralità conferita al sacramento del Battesimo dai primi cristiani ed il senso di appartenenza che li univa.
La partecipazione alla Messa e al rinfresco ha rafforzato la coesione del gruppo e in questo contesto, alla presenza del vescovo Ruzza, si è potuto condividere sull’importanza, in questo momento storico di grande cambiamento, di ritrovare e promuovere la freschezza e l’efficacia del messaggio cristiano nell’ambito della pastorale battesimale. Come sottolineato dal pastore, la preparazione al sacramento del Battesimo deve essere curata da operatori consapevoli del compito strategico a loro affidato, che sappiano comunicare alle famiglie la vicinanza ed il sostegno della Chiesa chiamandole a riscoprire e testimoniare concretamente il Vangelo nella vita di tutti i giorni. In conclusione, un bel momento di fraterna condivisione che sicuramente rimarrà vivo nel cuore di tutti i partecipanti, operatori pastorali consapevoli della loro vocazione e missione.
Giovanna Cavallo e Stefano Marini