Il 15 maggio si festeggia sant’Isidoro, l’agricoltore, nato a Madrid, vissuto tra l’XI e il XII secolo. Lo si ricorda sempre insieme alla moglie Maria Toribia, beata, contadina anche lei. Isidoro è compatrono di Porto-Santa Rufina. Fin dal ‘700 a lui è intitolata la parrocchia di Tragliata, dal cui territorio nel secolo scorso hanno avuto origine diverse parrocchie dell’attuale periferia di Roma.
La sua vita di bracciante fu accompagnata da grazie straordinarie. Se si distraeva per pregare durante la giornata di lavo- ro, e i suoi colleghi denunciavano la cosa, il padrone verificava che il lavoro fatto nella giornata da Isidoro non era meno di quello fatto dagli altri. Subito un insegnamento: se si è molto indaffarati non conviene rinunciare alla preghiera, al tempo dedicato alla relazione con Dio e alla relazione gratuita con gli altri. I conti torneranno lo stesso. Si adotti poi Isidoro come patrono del lavoro agricolo, che del suo patrocinio ha bisogno.
Oggi molti pensano che i lavori più qualificati e prestigiosi siano quelli dei più dotati di competenze digitali, di scienza, di finanza. Del resto anche l’agricoltura è impegnata nell’innovazione. Ma chi più del lavoratore della terra è in prima fila nel produrre cibo, nel custodire l’ambiente, è in confidenza con la natura, partecipa alla sfida della lotta alla fame.
Il lavoratore agricolo non è un personaggio secondario nel territorio diocesano. Anzi ne è un protagonista decisivo. Un territorio che conta vaste aree rurali. Anche nel lavoro agricolo a volte emergono cronache dolorose di sfruttamento e caporalato, sebbene più da altre regioni e altre coltivazioni. Iniziative come la rete del lavoro agricolo di qualità incoraggiano l’avanzamento. Anche la partecipazione dell’agricoltura alla salvaguardia del pianeta accrescerà il suo contributo.
C’è una responsabilità civile nel guardarsi attorno, nel divenire consapevoli di sé e come la dignità dei lavoratori, la sicurezza e la giusta remunerazione sono salvaguardati. Oggi ci si lasci guidare da Isidoro, mettendosi dal punto di vista di chi è chiamato alla santità mentre lavora in campagna e nelle stalle. Chiediamo l’intercessione di Isidoro per assicurare equità e rispetto a chi fatica per il cibo di tutti.
Vincenzo Mannino