Quell’aiuto “venuto dal Cielo”

 


a cura di d. roberto leoni

Il nostro Cardinale Eugenio Tisserant, insieme a mons. Bouquin, rettore della Chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma e al diplomatico francese dott. De Vial, è stato riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem, il Memoriale dell'Olocausto di Gerusalemme, per aver salvato alcuni ebrei dalle deportazioni naziste. Il riconoscimento, giunto alla fine dello scorso ottobre, è la più alta onorificenza data dal centro a coloro che hanno rischiato la vita per salvare gli ebrei dai nazisti durante la seconda Guerra Mondiale. Scrivendogli dopo la guerra, uno dei sopravvissuti disse a Tisserant che il suo aiuto "veniva dal cielo".

Nella motivazione del riconoscimento, lo Yad Vashem ricorda che il Cardinale francese "ha iniziato la sua alleanza con il popolo ebraico alla vigilia della seconda guerra mondiale. Nel 1938, a causa delle leggi razziali emanate in Italia, Guido Mendes fu licenziato dal suo incarico di direttore di un ospedale ebraico a Roma. Tisserant ha conferito a Mendes una Medaglia d'Onore dalla Congregazione delle Chiese Orientali, in chiara sfida al governo. Ha poi lavorato per ottenere certificazioni di immigrazione per la famiglia Mendes". La medaglia al Prof Guido Mendes è dovuta al fatto che egli curava i studenti delle Chiese orientali che si trovavano a Roma, ammalati di tubercolosi, e in particolari gli studenti etiopici. E' cosi che il Cardinale lo ha conosciuto, lo incontrava visitando gli ammalati. 

Il porporato ha poi aiutato il rabbino Nathan Cassuto, il professor Giorgio Levi Della Vida e il professore Aron Friedman. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, Tisserant nascose nella sua abitazione in Città Cesare Verona. Il Cardinale salvò poi Miron Lerner, dandogli rifugio presso la chiesa di San Luigi dei Francesi, insieme al rettore Mons. André Bouquin.

Il nome del Cardinale Tisserant si aggiunge così a quelli di altri sette Cardinali che sono stati riconosciuti “Giusti tra le Nazioni” per aver rischiato la loro vita per salvare ebrei perseguitati dalla furia nazista: Pietro Boetto, Elia Dalla Costa, Vincenzo Fagiolo, Pietro Palazzini, Pierre Marie Gerlier, Jules-Géraud Saliège e  Joseph Hoffner.

Il prossimo 22 febbraio ricorreranno cinquant’anni dalla morte del Cardinale Tisserant che chiuse la sua esistenza terrena ad Albano Laziale il 22 febbraio 1972, all'età di 87 anni. Le sue spoglie riposano nella Chiesa dei Sacri Cuori di Gesù e Maria a La Storta, Cattedrale costruita dal Cardinale Tisserant nel 1950 per la Diocesi di Porto – Santa Rufina, la Diocesi Suburbicaria che egli resse come Vescovo dal 1946 al 1966.

 

 

Le storie degli ebrei aiutati dal Cardinale Tisserant

Nel 1939, le leggi razziali emanate in Italia portarono al licenziamento del dott. Guido Mendes, medico nell’ospedale ebraico di Roma. In risposta, Tisserant assegnò al dott. Mendes una medaglia d'onore della Congregazione delle Chiese orientali, "in chiara sfida al governo", come ha riconosciuto lo Yad Vashem. Il cardinale poi lavorò per garantire i certificati di immigrazione per Mendes e la sua famiglia. Come sopra ricordato, la medaglia al Prof Guido Mendes è dovuta al fatto che egli curava i studenti delle Chiese orientali che si trovavano a Roma, ammalati di tubercolosi, e in particolari gli studenti etiopici. E' cosi che il Cardinale lo ha conosciuto, lo incontrava visitando gli ammalati. 

Il cardinale cercò di ottenere un visto brasiliano per il rabbino Nathan Cassuto, interessando a tal fine il Cardinale Luigi Maglione, primo segretario di Stato di Papa Pio XII.

Tisserant aiutò il linguista ebreo Giorgio Levi Della Vida a trasferirsi negli Stati Uniti, dove trascorse gli anni della guerra come professore all'Università della Pennsylvania.

Nel 1933, mentre si recava negli Stati Uniti per un congresso internazionale di bibliotecari, sulla nave Tisserant aveva incontrato Cesare Verona, un venditore di macchine da scrivere Remington, in viaggio d'affari. Verona cercò l’aiuto del Cardinale durante la seconda guerra mondiale; Tisserant lo nascose nella sua residenza in Città. La moglie di Verona, Eugénie Crémieux, fu nascosta in un monastero su iniziativa di Tisserant. Scrivendogli dopo la guerra, Verona disse a Tisserant che il suo aiuto "veniva dal cielo". Oltre al sig. Verona, il Cardinale ha nascosto un senatore francese, on. Musso, fuggito da un campo nazista, e più volte un membro della famiglia Perrone, i proprietari del Messaggero, anti fascisti.

Miron Lerner, nato da immigrati ebrei a Parigi nel 1927, rimasto orfano nel 1937 con sua sorella Rivka, nel 1941 giungeva in Italia con altri profughi ebrei. Il Cardinale lo incontrò sul punto di essere fermato dai Tedeschi, insieme al Padre Marie-Benoit de Bourg d'Irée, ofmcap, - anche lui riconosciuto Giusto dal Yad Vashem - ; Tisserant lo inviò alla Congregazione Orientale. Da li, il Cardinale lo prese sulla sua automobile; Lerner, sdriato nel fondo, entrò in Vaticano, come dice Miron Lerner "alla barba dei Tedeschi". Lì rimase un mese e infine fu messo sotto la protezione di Mons. Bouquin che aveva la responsabilità della Comunità di San Luigi dei Francesi, parrocchia dei Francesi di Roma; dopo la liberazione di Roma nell'estate del 1944, Lerner fu in grado di riunirsi con sua sorella a Parigi.

 

(17/11/2021; ultima modifica 22/11/2021)