Nel servizio autentico dell'ascolto

«Siamo davanti davanti a te, Spirito Santo, mentre ci riuniamo nel tuo nome. Con te solo a guidarci, fa' che tu sia di casa nei nostri cuori», con la preghiera antica dell'Adsumus la Chiesa di Porto-Santa Rufina ha aperto il cammino sinodale. Il 16 ottobre nella cattedrale della Storta il vescovo Gianrico Ruzza ha avviato questo tempo di «ascolto e di conversione dei cuori» in preparazione al Sinodo dei vescovi che avrà a tema la comunione, la partecipazione e la missione. Assieme all'amministratore apostolico hanno concelebrato il vescovo emerito Reali, il coordinatore della commissione diocesana per il Sinodo, don Giovanni Righetti e altri sacerdoti.

Nel vangelo di Marco letto durante la celebrazione Giacomo e Giovanni chiedono a Gesù di sedere uno alla sua destra e l'altro alla sua sinistra quando egli sarà nella sua gloria. Una parola «grave e forte», ha commentato il vescovo. La forma della loro richiesta esprime l'amore dei due figli di Zebedeo per il «maestro»: «chiedono “concedici”, segno di attenzione alla Sua signoria, desiderano sedersi uno a destra e uno a sinistra: è grande l’Amore per il Maestro, indicato dal voler stare accanto a Lui sempre e il tutto sarebbe “nella Sua gloria”, qui fanno una professio fidei molto forte, ammettendo che ci sia una Gloria eterna che avvolge il Figlio di Dio».

Gesù il loro grande affetto «ma egli deve richiamare tutti alla Verità», ha sottolineato il vescovo. La vita di Gesù «confluisce nell’offerta della Croce e nella Morte per Amore. Il Mistero Pasquale dice che ogni percorso di liberazione e di vita deve passare necessariamente attraverso un atto doloroso, di offerta».

Attraverso la risposta di Cristo emerge tutta la «la densità del “sacrificio”» profetizzata per lui da Isaia nella prima: il servo prostrato dai dolori. «Egli – proprio in virtù dell’atto libero di Amore, di totale gratuità e generosità permetterà a chi Lo segue di sperimentare la straordinaria potenza di Dio e condividerà ciò che avviene nel Mistero: vedrà la luce comprenderà il Mistero, si sazierà della conoscenza, avrà la Sapienza, giustificherà molti, amerà e porterà liberazione, si addosserà le loro colpe sarà fratello e sorella».

Cristo viene al mondo per incontrarci, per rispondere alle nostre domande. Ci mostra quell’atteggiamento sinodale nel quale siamo convocati attraverso la conversione dei cuori e della mente per incontrare gli altri, «condividere la storia di ciascuno: ecco la vicinanza di Gesù ci dice papa Francesco». Il sinodo non deve essere un evento, ha proseguito il vescovo invitando a rileggere l’omelia del 10 ottobre del Papa. ma un cammino per incontrare Gesù e favorire l’incontro tra di noi, una vera e propria «arte dell’incontro» in cui la diversità di carismi, vocazioni e ministeri sia di arricchimento.

Gesù rimarca la sua regalità nel suo essere venuto per servire e dare la vita per molti. È qui, commenta il pastore, «che nasce l’atteggiamento sinodale. Non c’è servizio più grande ed autentico che quello dell’ascolto, reso necessario in modo urgentissimo dalla necessità di intercettare un mondo che non riusciamo a comprendere nelle sue complessità ed al quale offriamo il servizio di annunciare la Speranza che vince la tristezza».

Red.

foto Lentini