Attacco al potere

Dopo un’intera giornata di pioggia, un provvidenziale vento ha spazzato via le nuvole che per tutto il giorno hanno oscurato la luce del sole, donandoci la sorpresa di poter celebrare all’aperto, nel pomeriggio del 5 ottobre, presso il Castello dell’Episcopio di Porto a Fiumicino, dove si è svolta l’annuale celebrazione in ricordo di Sant’Ippolito martire, primo Vescovo della nostra Diocesi. Presenti l'amministrazione comunale, rappresentata dall'assessore Anna Maria Anselmi, e le autorità militari e delle forze dell'ordine della città insieme a numerosi fedeli e sacerdoti concelebranti con il vescovo Ruzza. Il servizio del canto è stato svolto dai Chierici Figli di Santa Maria Immacolata.

L’omelia del vescovo è stata tutta centrata sulla testimonianza di Sant’Ippolito, che non è «relegata nel passato, come una semplice memoria; al contrario, anche oggi il Vangelo continua a pro-vocare, cioè continua a chiamare il mondo perché giunga a riconoscere la verità che è Cristo». Per questa testimonianza, offerta come pastore e custode della Chiesa, ministro della Parola di Dio e della grazia dei sacramenti, sant’Ippolito ha dato la vita «dimostrando la verità di quanto afferma il Signore nel Vangelo: chi odia la sua vita in questo mondo la ritrova per la vita eterna. Infatti, il potere imperiale che ha schiacciato Ippolito è sparito da secoli, mentre il ricordo e la testimonianza del nostro martire rimangono vivi e sono fonte di ispirazione per la nostra Chiesa ancora oggi».

Con la sola forza dell’amore che scaturisce dalla verità, Sant’Ippolito si è opposto al potere imperiale intento a schiacciare l’annuncio del Vangelo. Per difendere i più poveri e gli ultimi, il primo vescovo della nostra Diocesi ha offerto la sua testimonianza fino al martirio, proclamando così che l’amore di Dio è più forte dell’iniquità degli uomini. Un messaggio assolutamente attuale, visto l’attacco che il potere sta rivolgendo alla Chiesa e al Papa, che fedeli al comando di Gesù continuano a difendere gli scartati del mondo contro l’iniquità di un’economia fine a se stessa.   (RED. - r.l.)

Foto Filippo Lentini

(06/10/2021)