Nell'integrazione il volto unito della comunità

Lunedì scorso (6 settembre) gli animatori delle comunità etniche cattoliche di Porto-Santa Rufina assieme al responsabile Migrantes Enzo Crialesi e all’ufficio hanno incontrato il vescovo Ruzza. È stato un pomeriggio vissuto in un clima fraterno e cordiale, di famiglia, durante il quale ciascuno ha esposto, con chiarezza e fiducia di essere ascoltato, la vita concreta della sua gente, gioie e difficoltà, traguardi raggiunti e desideri purtroppo sempre evanescenti. E mons. Ruzza ha dimostrato di apprezzare con gratitudine  il servizio disinteressato e continuo durante gli anni, che conduce alcuni sacerdoti a prendersi cura dei propri connazionali macinando quasi ogni domenica chilometri e chilometri e correndo da una parte all’altra del territorio diocesano: sono veramente ammirevoli! Hanno partecipato quasi tutti i responsabili di gruppo, persino la giovanissima comunità Latino-Americana che si ritrova a Cesano la seconda domenica del mese, presente con Flor e i suoi tre bambini nonostante P. José sia ancora in Messico per il suo biennale rientro in Patria,

Il vescovo ha infine preso lui  la parola per sottolineare e ricordare l’importanza di una buona integrazione fra italiani e diocesani provenienti da altri Paesi, di quanto ogni cultura sia una ricchezza del patrimonio diocesano, di come sia importante che in alcuni momenti dell’anno le comunità etniche si ritrovino a celebrare con gli italiani un’unica Eucaristia, tutti insieme poiché tutti componenti dell’unica Chiesa locale. La meta prefissa, a piccoli passi secondo le capacità di ogni comunità, è quella di giungere col tempo ad almeno una Celebrazione al mese, condivisa con la ricchezza di canti, usi e costumi di tutti coloro che si ritrovano a parteciparvi.

Ha anche ricordato di quanto i bambini possano essere veicolo di integrazione vera e stabile attraverso il loro inserimento nelle attività parrocchiali, e di conseguenza di quanto sia importante che essi frequentino la catechesi nella parrocchia di zona, indipendentemente ed al di là delle iniziative della propria comunità etnica, che comunque non devono trascurare per non recidere le radici del Paese di origine dei propri genitori e non spezzare i rapporti con quella parte di famiglia allargata rimasta in Patria.

Prima di concludere è stato presentato il programma dell’anno pastorale 2021-2022, del quale mons. Ruzza ha apprezzato la proposta di un incontro delle due Diocesi Porto Santa Rufina e Civitavecchia per una celebrazione comunitaria in occasione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, e sono stati ricordati i due prossimi appuntamenti, l’Assemblea Diocesana e Vicariale e la Giornata Mondiale delle Migrazioni domenica 26 settembre, che celebreremo alle ore 19 presso la Parrocchia SS Pietro e Paolo all’Olgiata.

Maria Grazia Pennisi