La mensa della Caritas della diocesi di Porto-Santa Rufina diventa “plastic free”. Una scelta che mira a dare concretezza all’appello di Papa Francesco, a conclusione dell’Anno Laudato si’, di «ascoltare il grido della Terra e dei poveri».
Ed è così che volontari ed operatori del Centro Caritas “Santi Mario, Marta e figli” di Ladispoli (Rm) bandiscono per sempre la plastica per “convertirsi” totalmente all’uso di contenitori per il cibo da asporto biodegradabili. Via anche bicchieri e posate, sostituite da piatti in ceramica, bicchieri in vetro e stoviglie in acciaio, da utilizzare durante il servizio della mensa, che da alcune settimane ha ripreso le attività in presenza.
Una soluzione resa possibile anche grazie all’acquisto di una lavastoviglie, che permette un’accurata sanificazione delle stoviglie. I volontari hanno pensato proprio a tutto: anche all’idea di sostituire i detersivi tradizionali con quelli alla spina.
Inoltre, la Caritas diocesana sta lanciando una raccolta fondi per contribuire all’acquisto di borracce ecosostenibili, in alluminio, che saranno donate ai senza fissa dimora presenti in diocesi, per aiutarli a fronteggiare il caldo torrido dei mesi estivi. Le donazioni potranno essere effettuate con bonifico sul conto IT82T 08327 03228 000 000 000 800 intestato a “Diocesi di Porto-Santa Rufina” indicando come causale “Borracce solidali”.
«L’ecologia integrale è possibile se ognuno di noi quotidianamente compie piccoli gesti di attenzione e cura reciproca – afferma la direttrice di Caritas Porto-Santa Rufina Serena Campitiello –. Attraverso le nostre scelte vogliamo lanciare un segnale al territorio, che non è solo di tutela ambientale, ma anche e soprattutto di speranza, per chi si sente abbandonato, rifiutato o escluso. Far sentire che ci siamo e che siamo vicini, come sempre, più di sempre».
«Con l’iniziativa plastic free la Caritas diocesana inizia un percorso che spero coinvolga tutta la diocesi di Porto-Santa Rufina – dichiara il vescovo Gianrico Ruzza, amministratore apostolico di Porto-Santa Rufina –. È un sentiero della strada luminosa invocata da Papa Francesco quando parla di ecologia integrale nella speranza di riparare i gravi danni provocanti alla creazione. Il papa ci ricorda che tutto è connesso e di ogni creatura deve essere riconosciuto il valore con affetto e ammirazione. Siamo tutti insieme responsabili davanti a Dio, ai più vulnerabili e ai nostri figli della cura per la casa comune e della dignità di ogni persona, dal suo inizio alla sua fine naturale. Davvero io penso che seguendo le parole del Papa possiamo e dobbiamo salvare il mondo dalla cultura dello scarto e diffondere la cultura del rispetto e della fraternità».