Testimonianze di un antichissimo passato e la bellissima, straordinaria storia che narra di vicende umane che affascinano chiunque: questo è l’eredità ricevuta da noi contemporanei e comprende insiemi di ambienti sacri come la chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesa di Santa Lucia - più conosciuta come il Battistero per la presenza al suo centro di un antico fonte battesimale - per arrivare, infine, all’ancora più antica chiesa paleocristiana a forma basilicale i cui resti sono stati portati alla luce circa tredici anni fa; insiemi civili come tutto il polo museale in cui sono presenti la Rocca, la Torre Saracena che risale al IX sec. e dall’XI sec. (ha subito continui rifacimenti fino a giungere a noi nella sua struttura attuale risalente al XVI-XVII sec.). Questo patrimonio di storia è racchiuso all’interno del castello di Santa Severa, e domenica 27 Giugno nel primo pomeriggio, è stato visitato da S.E. l’ambasciatrice di Francia presso la Santa Sede, M.me Elisabeth Beton Delègue.
Accolta al portone monumentale da d. Stefano, da autorità civili di Santa Marinella e dalla rappresentante di LazioCrea dott.ssa Presciuttini che sovraintende il maniero, l’ambasciatrice M.me Beton Delègue nel corso della lunga escursione si è soffermata ampiamente nei luoghi più interessanti e ha seguito con particolare attenzione le dettagliate ed esaustive spiegazioni che le sono state offerte. Dalla pala d’altare al documento-copia originale della visita del primo ambasciatore del Giappone in Europa (che giunse proprio al castello dove vi soggiornò) dono dell’Archivio Apostolico Vaticano presenti nella chiesa di Santa Maria Assunta, si è poi recata al vicino Battistero - restaurato a cura della Sovraintendenza ai Beni Archeologici del Lazio e inaugurato appena il giorno prima - ponendo domande sui personaggi rappresentati nell’affresco principale tra i quali Sant’Ippolito, Santa Severa, San Sebastiano, Santa Marina e il comm. Selis primo committente del Pio Istituto di Santo Spirito che risiedette nel maniero tra il 1504 e il 1505.
Ha poi proseguito il percorso recandosi ad osservare i resti interrati della splendida chiesa paleocristiana eretta nel V/VI sec. sul luogo del Martirio di Severa, soffermandosi davanti alle varie paline esplicative per poi passare alla Rocca, visitare il museo arricchito da pannelli illustrativi, gigantografie, video-proiezioni e ricostruzioni 3D e realtà aumentata di ambienti, strumenti, armi che raccontano la storia e la vita del castello dall’epoca etrusca per giungere, appunto, al Martirio di Santa Severa, dall’età romana e medievale ai giorni nostri e dove ha visitato la cappella interna nella stessa Rocca, la sala con gli affreschi dell’epoca di Papa Urbano VIII e le due torri angolari cilindriche sul lato sud. Al termine della visita, M.me Beton Delègue ha salutato cordialmente tutti coloro che hanno partecipato con lei all’interessante itinerario nell’antichissimo passato di questa parte del territorio del Lazio nord e si è accomiatata da d. Stefano e dal castello.
Alessandro Pielich