La contemplazione del Sacro Cuore di Gesù e del Cuore Immacolato di Maria muove dalla presa d’atto del mistero di un Dio che non teme di confrontarsi con tutto l’umano e di entrare con categorie umane nella storia degli uomini. È questo il significato profondo dell’Incarnazione del Verbo eterno di Dio. Allora il Cuore è garanzia dell’autenticità della sua reale umanità. E quando si parla di umanità del Figlio di Dio si parla della concretezza della sua Presenza, storica per circa trentatré anni in Palestina, sacramentale ormai per ogni tempo.
Come scrive san Leone Magno: “Ciò che era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi sacramenti” (Sermone 74). Soprattutto nel Santissimo Sacramento! Da qui il nesso inscindibile tra Eucaristia e Sacro Cuore, tra le due divine realtà vi è perfetta corrispondenza, grazie all’unità della storia di salvezza che trova nell’opera di Cristo, culminata nel mistero pasquale, la sua massima espressione: «Il nostro Dio ha un cuore. Anzi un cuore di carne, si è fatto carne proprio per poter soffrire con noi ed essere con noi nelle nostre sofferenze» (Benedetto XVI). E risorgendo ha aperto dimensioni infinite di vita per noi mortali. E in tutto ciò Maria Santissima ha un ruolo fondamentale, col suo amore fedele che sempre orienta a Cristo. Con questa consapevolezza è il caso di esclamare: “Onore ai Sacri Cuori di Gesù e Maria!”. Da qui la festa che li celebra.
Allora, anche nella nostra comunità cristiana si sta cercando di uscire da quella che chiamano “sindrome della capanna” causata dalla pandemia da coronavirus e nel tentativo di ritrovare il gusto di stare insieme e guardarsi negli occhi: ecco la 5ª Festa dei Sacri Cuori. Chiaramente non è ancora possibile organizzarla con grande partecipazione di popolo, tuttavia abbiamo suggerito alcune iniziative per onorare i santissimi Patroni cui è intitolata la chiesa Cattedrale di La Storta.
Anzitutto un ottavario di preparazione chiamato: “Omaggio ai Sacri Cuori” con l’avvicendarsi, sera dopo sera, dei diversi gruppi parrocchiali che hanno offerto l’omaggio devoto della presenza orante e di un gesto concreto di attenzione ai poveri attraverso l’offerta di viveri. L’idea ispiratrice è che l’amore di Gesù e della Madonna nei nostri confronti e il nostro amore di risposta si traducono concretamente nella carità per i più bisognosi, memori di quanto dice il Vangelo stesso: “Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (cfr Mt 25,45).
Così da venerdì 4 a venerdì 11 giugno si sono succeduti nella messa serale delle 18,30 il gruppo giovani col gruppo famiglie, sabato i catechisti assieme ai genitori e i bambini del catechismo, poi l’Unitalsi e il coro parrocchiale, quindi i ministri straordinari della Comunione e la Caritas. Martedì 8 è stata la volta delle realtà scout: il gruppo Agesci Roma 2 e il Masci Roma 25. Poi, mercoledì 9 giugno, il Rinnovamento nello Spirito e il gruppo P.Pio. Giovedì 10, invece, hanno omaggiato i Sacri Cuori i Consigli pastorale e affari economici. Infine, venerdì 11 il Comitato festeggiamenti, i Gentiluomini e le Dame dei Sacri Cuori. Con questa carrellata tutte le realtà più significative della parrocchia hanno celebrato l’amore del Signore e quello di Maria Santissima, come in un unico grande atto di devozione e di lode.
Nel Triduo di festa, dall’11 al 13 giugno, comprendente le due grandi solennità dei Sacri Cuori di Gesù e Maria e la domenica, abbiamo vissuto alcuni appuntamenti importanti di preghiera. In particolare venerdì 11 alle ore 17 l’Adorazione eucaristica con l’atto di riparazione alle offese verso il Cuore di Cristo e a seguire la Celebrazione eucaristica. Sabato 12 nella solennità del Cuore Immacolato di Maria, c’è stata la recita del Rosario meditato e la santa Messa in suo onore. A seguire, alle ore 20 una cena comunitaria (porchetta-party) con l’animazione della serata a cura dei diversi partecipanti che hanno proposto momenti d’intrattenimenti quali canzoni, balli, scenette comiche e altro. La domenica abbiamo celebrato il compimento della festa con la glorificazione di Dio nelle sante Messe del giorno del Signore e con la possibilità di vivere consapevolmente la dimensione familiare.
don Giuseppe Colaci, parroco