Dal 5 gennaio 2020 in occasione del Giubileo per i 100 anni dalla proclamazione della Madonna di Loreto a patrona degli aeronauti gli enti dell’Aeronautica militare (Am) accolgono a turno l’effige sacra. Durante il viaggio di papa Francesco in Iraq la vergine ha sostato nel Centro tecnico rifornimenti di Fiumicino e nella sede del 17° stormo incursori di Furbara a Cerveteri. Singolare la coincidenza delle Messe presiedute dal vescovo Gino Reali con il personale delle due basi: il 5 marzo a Fiumicino mentre il papa volava a Baghdad e l’8 marzo a Cerveteri, quando era di ritorno. Una «provvidenziale coincidenza» interpretata dal vescovo come «un invito a pregare per tutta la Chiesa» per un viaggio sostenuto «dalla professionalità di donne e uomini generosi nel servizio ed esperti come voi».
Nella base di Fiumicino hanno concelebrato don Antonio Coppola, vicario episcopale per l’Am dell’ordinario militare Santo Marcianò, il cappellano don Pierpaolo Oddo e don Javier Perez Velasquez parroco della limitrofa comunità di San Benedetto a Parco Leonardo. Assieme al personale c’erano i colonnelli Ciro Piergianni, comandante del Centro tecnico rifornimenti di Fiumicino, e Pietro Spagnoli, capo del Servizio dei supporti dell’Am, e il tenente colonnello Daniele Caucci. Nel 1920 Benedetto XV aveva firmato il documento che metteva tutti gli aeronauti sotto la protezione della vergine lauretana, appena a ridosso della prima guerra mondiale. Quel conflitto, ha ricordato il vescovo, «vide l’avvio della vostra arma che in seguito si sentì chiamata non solo a missioni di guerra ma interamente dedita a missioni di pace».
Il Giubileo, un tempo di grazia, «invita a volare in alto tutti noi» per riscoprire con il Santuario di Loreto «la casa di Maria», il luogo «dove abbiamo riconosciuto la nostra vocazione che cerchiamo di onorare giorno dopo giorno». In conclusione il vescovo attraverso il sindaco Esterino Montino ha mandato il saluto a Fiumicino: «la città dove è nata la nostra diocesi e dove la vocazione dell’accoglienza è sempre più chiara e onorata». L’8 marzo la Messa è stata celebrata nella parrocchia di San Francesco d’Assisi con l’immagine sacra accolta dal parroco don Domenico Giannandrea assieme ai fedeli della comunità di Marina di Cerveteri. All’interno una rappresentanza di carabinieri, polizia, marina militare ed esponenti politici.
Con il vescovo, il vicario dell’ordinario militare e il parroco concelebravano il vicario generale della diocesi don Alberto Mazzola, il cappellano militare don Fausto Amantea e altri sacerdoti del territorio. In prima fila il comandante della caserma di stanza a Furbara, colonnello Andrea Esposito, i generali Riccardo Rinaldi e Fabio Giambartolomei. Nella cerimonia le Sacre Scritture hanno raccontato la figura di un uomo malato di lebbra e poi guarito e purificato. Da qui l’esortazione del presule ad «accostarci a questa mamma di amore, a cui chiedere con preghiere la guarigione da ogni male fisico e psichico. Riconoscere la propria vocazione e quella degli altri: è questo il vero miracolo, così come quell’uomo che non pensava sarebbe stato possibile tornare sano».
Il presule ha poi salutato la città attraverso il sindaco Alessio Pascucci presente con l’assessore all’ambiente Elena Gubetti. Dopo la preghiera dell’aviatore recitata da una donna dell’aeronautica militare così come avvenuto anche a Fiumicino, il pastore ha rivolto un pensiero per la festa dell’8 marzo: «Oggi è la festa delle donne e a loro rivolgo il mio augurio e lo faccio attraverso le parole del Papa nella sua visita a Qaraqosh: “La Madonna non solo ci protegge dall’alto, ma con tenerezza materna scende verso di noi”, “le donne “consolano, confortano, danno vita. E vorrei dire grazie di cuore a tutte le madri e a tutte le donne di questo Paese, donne coraggiose che continuano a donare vita nonostante i soprusi e le ferite. Che le donne siano rispettate e tutelate! Che vengano loro date attenzione e opportunità!».
Danila Tozzi
foto Lentini