La maggiore età

Mi è stato chiesto di dare la mia testimonianza in occasione del 18° anniversario della Consacrazione del nostro Vescovo. Ho accettato volentieri perchè vivendo da anni in zona Cassia e frequentando abitualmente la Cattedrale posso dire di conoscere da vicino il nostro Pastore.

Il 7 aprile 2002, esattamente diciotto anni fa, nel grandioso Duomo di Spoleto Mons. Reali veniva consacrato Vescovo. Il 5 maggio seguente avrebbe raggiunto la nostra Diocesi. Il rito era presieduto da Mons. Riccardo Fontana, del quale Mons. Reali era Vicario generale; accanto a lui, Mons. Alberti, Vescovo di Cagliari, e Mons. Buoncristiani, Vescovo di Siena e già Pastore della nostra Diocesi. All'età di 54 anni Mons. Reali, dopo aver ricoperto posti di responsabilità, veniva promosso ad un incarico ancor maggiore: quello di Vescovo in una Diocesi alle porte di Roma, in un contesto ecclesiale, sociale e culturale ampio e complesso.

Da allora egli si è speso senza riserve nel servizio pastorale impegnandosi nei vari ambiti che compongono la vita di un Vescovo. Tutti ricordiamo la Visita Pastorale, indetta nel 2004 e conclusa nel 2008, in virtù della quale ha potuto conoscere da vicino ogni comunità parrocchiale; l'avvio di sempre nuovi cantieri per aiutare le tante Parrocchie ancora prive di strutture; il dialogo con tutti nelle occasioni più varie come celebrazioni, incontri e feste patronali.

Da diciotto anni Mons. Reali non si sottrae alla fatica e alle difficoltà che, possiamo immaginarlo, non sono nè piccole nè poche. Basti solo pensare all’impegno quotidiano per la comunione ecclesiale, in un territorio che cresce di popolazione e necessita dell'inserimento di sacerdoti provenienti dalle esperienze più diverse. Penso che dobbiamo ringraziare Dio che ci ha donato un Pastore "secondo il suo cuore", che ha preso sul serio il compito che la Chiesa gli ha affidato il 7 aprile 2002. Certo, qualche volta lo vediamo preoccupato o sofferente, ma anche questo è stato messo nel conto.

Credo che il regalo più bello che possiamo fare al nostro Vescovo ormai “maggiorenne” sia quello della preghiera e della rinnovata promessa di stargli accanto. Oggi la sfida è quella dell’unità. E' sulla comunione fraterna che si gioca il presente ed il futuro dei discepoli, come ha detto il Signore Gesù: "da questo vi riconosceranno, se avrete amore gli uni per gli altri". Grazie, amato Padre, perchè Lei non ha anteposto nulla all'amore di Cristo. Il Signore La benedica, La consoli e La ricompensi donandoLe tutto quello che il suo cuore desidera.

un parrocchiano della Storta

 

[07/04/2020]