Entro discretamente nelle vostre case
Cari fratelli e sorelle,
la Pasqua di quest’anno più degli altri anni è la Pasqua della famiglia. Siamo tutti in casa, condividiamo le ansie e i timori, ma sperimentiamo ancora di più il calore di stare insieme, sentiamo più vicino l’affetto dei nostri cari, abbiamo più tempo per curare quanti sono nella sofferenza. Questo tempo di prova, ci consente di gustare la tenerezza dei nostri bambini e dei nonni, cogliamo con maggiore attenzione la loro richiesta di vicinanza, con loro diventiamo anche noi “piccoli”. Forse l’epidemia in corso, con tutta la drammaticità che la caratterizza, ci invita a diventare “piccoli”, umili. Gesù, il Crocifisso-Risorto, viene nelle nostre case, entra a porte chiuse, come ha fatto per i discepoli la sera di Pasqua. Il messaggio è lo stesso: «Pace a voi», cioè, un messaggio di speranza e di gioia, di vita nuova e di creazione nuova. Difatti, il primo dono del Risorto è il dono dello Spirito Santo creatore.
Anch’io, vostro parroco, Padre e Pastore della Comunità parrocchiale, entro discretamente nelle vostre case. Mi seggo a tavola con voi per condividere il pane della compagnia e il vino della gioia. Desidero stare con voi e dirvi come Gesù: «Pace a voi», pace alle vostre famiglie, pace sempre nelle vostre case. Il piccolo depliant che avete tra le mani o che leggerete in via telematica, vuole essere un segno di vicinanza e aiutarvi a vivere in preghiera i giorni più santi dell’anno. So che avete accolto con gioia l’invito a pregare. In molte famiglie si celebra la Liturgia delle Ore, in altre il Rosario, in altre ancora la Via Crucis, sono momenti di grazia e di incontro con il Signore e i fratelli che vivono nella stessa casa.
Auguro a tutti una serena Pasqua, mentre invoco la benedizione del Risorto su tutte le famiglie della nostra bella comunità parrocchiale. La Madonna con tutti i Santi ci ottengano la liberazione dal male e il ritorno
sereno alla vita di tutti i giorni. A tutti la parola di Gesù: «Abbiate coraggio, io ho vinto il mondo» (Gv 16,33). Alleluia!
don Antonio, vostro parroco