La preside Ruffinatto scrive agli studenti dell’Auxilium

«Una casa salesiana senza giovani è proprio troppo vuota! Speriamo quindi che l’emergenza termini presto e possiamo incontrarci tutti nuovamente. Che bella festa sarà! Ma adesso dobbiamo essere forti per vincere insieme questo momento. Ogni giorno nella nostra preghiera ricordiamo ciascuno/a di voi, le vostre famiglie, i vostri amici e conoscenti e ci auguriamo che tutti stiate bene». Con la maternità delle figlie di Maria Ausiliatrice e la responsabilità della preside, suor Piera Ruffinatto ha scritto agli studenti della Pontificia facoltà di scienze dell’educazione Auxilium, che ha sospeso le lezioni per il coronavirus.

La religiosa esprime la solidarietà di tutta la comunità accademica agli alunni e alle loro famiglie, pensando anche agli studenti non italiani preoccupati per i loro Paesi. L’ateneo romano si è messo subito al lavoro per «approntare in fretta la possibilità della didattica on line e notiamo con soddisfazione che stiamo tutte/i cimentandoci in lezioni video–registrate, lezioni virtuali, messaggi e discussioni nei forum, lavori e materiali condivisi». L’invito a organizzare il tempo domestico tra lezioni a distanza e momenti di distensione e relax renderà le giornate serene e impegnate.

«La fantasia a voi non manca – continua suor Piera – e quindi vi esorto a trovare anche il modo, magari via chat o WhatsApp, di essere vicini/e a qualche persona che è più sola e ha bisogno di compagnia, amici o conoscenti che vanno sostenuti e incoraggiati». Anche le attività extra didattiche come l’oratorio o la catechesi possono viaggiare nella Rete per restare vicini. La preside conclude invitando a imitare don Bosco che «chiese ai suoi giovani durante il colera del 1854: non tanto di uscire per le strade, perché non possiamo e non dobbiamo, ma questo sì: pensare a chi ha bisogno di noi e trovare il modo di farci sentire vicini. In questo senso la tecnologia ci aiuta tanto!»

Maria Antonia Chinello

(20/03/2020)

Il testo intergrale della lettera