«E... state al centro», più che un invito pronunciato con una certa risolutezza, quello di Caritas Porto–Santa Rufina è un’occasione da non perdere. Una proposta di volontariato a famiglie o gruppi giovanili per vivere la gratuità in un luogo dove riscoprire sè stessi e la bellezza della relazione con gli altri, soprattutto con i poveri.
Fino a tutto agosto il Centro “Santi Mario, Marta e figli” a Ladispoli apre le sue porte per un’esperienza diretta delle attività svolte. I volontari potranno collaborare nel servizio mensa e in quelle delle docce. La prima giornata di presenza avrà inizio con una visita del Centro, una breve presentazione dei servizi con le testimonianze delle persone seguite. Le attività si svolgono tutte le mattine a partire dalle 9. Per le comunità parrocchiali ci sarà la possibilità di organizzarsi in gruppo scegliendo uno o più giorni da concordare. «È un primo contatto con il Centro con la possibilità poi di verificare i propri “talenti” e, se c’è il desiderio, continuare con una formazione specifica per una presenza strutturata durante tutto l’anno, al centro e in altri servizi della Caritas diocesana».
«La proposta del volontariato estivo nasce dalla convinzione che sia importante offrire delle occasioni per prendersi cura della propria anima e degli altri», dice il direttore Caritas Serena Campitiello a Lazio Sette. L’estate è il tempo della “vacanza”, del tempo libero, che capita di associare al «vuoto», a non fare nulla, «con il volontariato invece, abbiamo la possibilità di riempire questo tempo con delle azioni che ci arricchiscono». Il punto di partenza è un desiderio di apertura: «ci si rende conto che intorno a noi esiste una realtà diversa dalla propria, una realtà che vuole essere riconosciuta e aspetta di conoscere un’altra persona con i propri limiti, le proprie paure, aspettative, ma con la voglia di mettersi in gioco e di farsi coinvolgere, ma anche stravolgere, dalle dinamiche che genera l’incontro. Alla fine ci si scopre uguali, fratelli».
Gli ospiti che frequentano il Centro, sono persone senza fissa dimora soggiornanti nel Comune di Ladispoli e zone limitrofe, molti di loro sono italiani, anche se la maggioranza è straniera. «Impegnarsi in questo servizio – continua Serena –, non significa solo vivere una mattinata diversa.
Significa trascorrere qualche ora della giornata a contatto con un’area di fragilità umana che spesso è tenuta ai margini della società e che spesso preferiamo non vedere, perché ci mette in discussione, ci spinge a confrontare la nostra vita con quella annunciata da Gesù nel Vangelo.
Nel nostro obiettivo fare un’attività concreta con i più fragili rappresenta un’occasione di incontro con il disagio, un’opportunità per le famiglie e per i giovani di avviare delle riflessioni sulla povertà, sul senso della solidarietà e sulla necessità di condividere le proprie “ricchezze”, non solo economiche, con chi per i motivi più disparati, vive un momento di difficoltà. Vi aspettiamo!».
Il centro Santi Mario, Marta e figli di Ladispoli è in via Enrico Fermi, 10. Per seguire le attività della Caritas diocesana c’è la pagina Facebook: CaritasPortoSantaRufina. Per informazioni e prenotazioni si può contattare lo 069946428 o scrivere una email a ladispoli.caritas.psr@gmail.com.
Simone Ciampanella
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