Lungo i suoi cento anni ha visto Maccarese nascere, ha aiutato la sua gente a crescere, a farla diventare comunità. Una roccia solida su cui la parrocchia di San Giorgio ha trovato le fondamenta della sua storia. Don Tommaso Fanti è nato nel 1919 nel giorno della festa dei lavoratori, il primo maggio nella sua parrocchia ha presieduto una Messa di ringraziamento. Con il vescovo Reali e il sindaco di Fiumicino Montino almeno tre generazioni di persone e tanti sacerdoti hanno espresso il loro affetto a questo padre, amico e fratello, amato e stimato da tutti.
«Oggi abbiamo sentito la necessità di riunirci qui per ricordare la luminosa testimonianza di don Tommaso» ha detto il vescovo durante la sua riflessione. Don Tomaso è stato vicino alle tante famiglie arrivate per bonificare la terra e costruire il loro futuro, «è rimasto ogni giorno accanto alla gente con la premura per la Chiesa, con la sua carità, con la discrezione nei rapporti». E con la diocesi non è stato da meno. Ordinato sacerdote dal cardinale Tisserant il 6 agosto 1947, ha ricevuto l’apprezzamento di tutti i vescovi: è stato membro del consiglio presbiteriale e del collegio del consultori. «Come insegna papa Francesco – ha concluso il vescovo – i preti giovani hanno il compito della predicazione, a quelli anziani è affidato l’ascolto e la preghiera. Don Tommaso, Le chiediamo di continuare a pregare per noi».
In fondo il rapporto con la spiritualità è la cifra di don Tommaso, nell’assiduo riferimento a Dio ha trovato la sorgente del suo essere pastore sempre accanto alla gente. Don Enrico Feroci è diventato sacerdote perché cinquant’anni fa a Torrimpietra vedeva pregare questo sacerdote seduto al primo banco nella parrocchia di Sant’Antonio Abate, dove don Tommaso era stato alcuni anni. Il rettore del Divino Amore di Roma, ne ricorda le poche parole e i gesti loquaci: «Mi ha insegnato con la vita. Grazie a lui ho imparato come ci si mette davanti al Signore. Proprio come ha ricordato il Papa in un’occasione, citando san Francesco: predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole.»
Qualche decennio dopo, don Valerio Grifoni, attuale parroco di Maccarese, ha visto quella stessa fedeltà: «Ho imparato tanto da lui, il rapporto con gli altri, la sua attenzione per ogni persona. Lo ringrazio assieme a tutta la nostra comunità».
Come accade ancora oggi, la presenza della Chiesa nel territorio attraverso le parrocchie ha anche una ricaduta sociale. Favorendo relazioni amichevoli e solidali l’azione del parroco contribuisce a definire l’identità di un gruppo di persone, magari provenienti da tante regione d’Italia come è stata Maccarese nel secolo scorso. Il sindaco ha espresso la gratitudine per questa sua opera: «Don Tommaso è Maccarese. Le famiglie impiegate nella Maccarese (la società di bonifica ndr) hanno sempre ricevuto da lui una parola di conforto e di incoraggiamento per avere uno sguardo positivo nei momenti difficili. Ha saputo guidare le persone in un percorso spirituale e sociale con la sua grande umanità».
Con la sua voce chiara, scandita dall’eleganza del suo stile, austero e dolce, il sacerdote ha stretto in un abbraccio simbolico tutti per l’affetto dimostrato con la loro presenza a vario titolo ma soprattutto «la mia gratitudine va al Signore, per i benefici che ha sparso nella mia vita».
Auguri don Tommaso
Simone Ciampanella
3/5/2019