Non c’è pace neanche al Camposanto

Leggiamo sui giornali la situazione dei Cimiteri del litorale. A Cerveteri situazione gravissima se è vero che sin dal 2016, vista l’emergenza cimiteriale, il Comune autorizzava la sepoltura dei propri concittadini al cimitero di Ladispoli. A Santa Marinella, carenza di loculi, e a breve i lavori per altri 100. A Ladispoli il Sindaco Grando chiude le porte del cimitero, niente più defunti da Cerveteri, per non indurre una possibile emergenza a Ladispoli. 


Titoli giornalistici che segnalano una situazione oramai giunta al collasso: non c’è posto, non ci sono loculi, fornetti pronti ad accogliere le salme di quei defunti che, da sempre vissuti nel proprio Comune, in esso desideravano essere sepolti, non andare da un’altra parte. “Finalmente troverò la pace”, “mi riposerò per sempre” – erano espressioni dei saggi anziani che, arrivati alla soglia delle loro vite, non avevano dubbi di trovare degna sepoltura al Camposanto, mentre le loro anime venivano abbracciate dal nostro Signore. 

Da qualche tempo non è più così: neanche nel Camposanto si può riposare. Lo sanno bene anche coloro che, previdenti, avevano acquistato il loculo prima del decesso: è stato espropriato per fare posto ad altri! Una situazione paradossale, perché gli amministratori hanno molto tempo a disposizione per sanare la vicenda e correre ai ripari, ben conoscendo la problematica, ma non si sono mossi … come se dei defunti non gliene importasse proprio nulla a nessuno! 

E il cittadino cosa deve fare? Una soluzione esiste, ed è l’ultima frontiera: farsi cremare e poi far deporre le ceneri nel piccolo spazio dedicato, per ottimizzare gli spazi cimiteriali. Una soluzione? Forse, ma non certo la più logica, tant'è vero che la Chiesa non la incoraggia affatto. La soluzione sarebbe – e resta – quella di costruire nuovi spazi e acquisire nuove aree. Per favore, un po’ di rispetto. Se non da vivi, almeno da morti. E così sia. 

Santino Severini