Si consuma illuminando gli altri

La festa patronale è sempre un’occasione per costatare sia le nostre forze interne che la risposta della comunità per esprimere la nostra fede, il nostro ringraziamento e la nostra sincera devozione alla nostra Santa Lucia, patrona della vista. Il cristiano, come le candele, consuma la sua vita affinché glia altri abbiano la luce di Cristo. Abbiamo fatto il triduo di preparazione dal 12 al 14 dicembre. Ogni giorno la Messa con i vespri, il Santo Rosario e la apposita preghiera. Il primo giorno, insieme ai ragazzi di Cresima abbiamo visto il filmato “Lucia di Siracusa”. Il secondo giorno, proprio il 13, festa della Santa, tutto si è svolto nella chiesetta che si trova lungo la via Tiberina, sede della Parrocchia fino a 15 anni fa. Dopo l’adorazione eucaristica dalle 16,00 alle 19,30, interrotta dalla Messa in cui il coro di Capena, “Armonie d’argento”, ha fatto i canti (anche il sabato 15) e la Lectio Divina sul Vangelo della domenica successiva. Il terzo giorno abbiamo aggiunto una riflessione sulla nostra devozione alla nostra Santa qui da noi, su come la viviamo e su come dovremmo viverla, seguendo le indicazioni che Sant’Alfonso Maria de Liguori fa sulla vera devozione a Maria Santissima, cioè quelle della imitazione e non dell’interesse personale. Il sabato 15 ha fatto molto freddo, da 2 gradi. Quindi la mattina pochi bambini sono venuti a giocare all’Oratorio San Gabriele e, alla processione, alle 17,00, ce n’erano solo due bambine. La banda musicale di Castelnuovo di Porto R. Pomili, malgrado il freddo, ci ha animato la nostra marcia lungo le strade della nostra borgata, su via Fabbrianesi e via Bellavista. C’era la Confraternita di Santa Lucia, i nostri seminaristi Servi di Gesù, alcuni ospiti del C.A.R.A. e la gente che ci tiene tanto a questa manifestazione di fede. Le riflessioni sono state dedicate ai giovani e alla cura verso di loro che spetta a noi come Parrocchia, famiglia di famiglie, fatte con dei testi scelti dal documento finale del recente Sinodo dei vescovi. Poi la Santa Messa solenne. Abbiamo tolto un concerto di canti per evitare che tanti se ne sarebbero andati via e poi non ci sarebbero tornati più per la cena. Quest’anno tante persone hanno cucinato a casa e portato alla festa dei piatti regionali e stranieri, evidenziando ancora una volta la diversità di origini della nostre famiglie e, la cena, che è stata animata dalla musica e da un po’ di ballo, ne è riuscita molto bene. Dopo cena abbiamo goduto dello spettacolo dei fuochi d’artificio. La domenica abbiamo celebrato la Messa alle 11,00 e poi la Confraternita di Santa Lucia ha offerto dei dolci. Dietro le quinte c’è stato tanto lavoro fatto da pochi! Così sono fatti questi tempi, proprio come all’inizio del cristianesimo. Ringraziamo il Signore che ci fa crescere nella pazienza, nella perseveranza, nell’impegno per costruire il suo Regno e questa comunità, affinché sempre di più possa aprire gli occhi, abbia la luce della fede e diventi riflesso della luce di Cristo nel mondo perché credendo in Lui ne trovi la gioia e la pace, raggiunga la salvezza e la vita eterna.

 
Padre Josè Manuel Torres Origel, Parroco