Don Lulash: «Una comunità unita, aperta e accogliente»

Un bagno di folla ha accolto don Lulash Brrakay al suo ingresso come parroco di Santa Rita. Il sacerdote ha iniziato il suo servizio nella comunità di Casalotti lo scorso 13 ottobre. Con il vescovo Reali tanti i sacerdoti della vicaria, oltre ad altri e a don Giuseppe Colaci, parroco della Storta, dove don Lulash è stato vicario parrocchiale per tanti anni. E tra i banchi della chiesa costruita da don Armando Curzi a metà del Novecento, sedevano anche molti fedeli della cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.

Durante la Messa il suggestivo rito della presa di possesso ha mostrato lo stretto legame tra vescovo, parroco e fedeli: «Aspergi il popolo di Dio e venera il santo altare: guida i discepoli di Cristo Maestro e Signore, nel cammino della verità e della vita, dal fonte battesimale alla mensa del sacrificio eucaristico».

In queste parole pronunciate dal vescovo all’inizio della liturgia è racchiuso il significato della parrocchia. Una comunità di persone radunate nel nome di Gesù, spiega il vescovo nell’omelia, in cui ogni membro partecipa degli altri, se ne prende cura, e si affida a una reciproca solidarietà. La parrocchia è una cellula della diocesi ed in essa trova senso e fondamento. Per questo don Lulash, così come ogni altro parroco al suo insediamento, ha pronunciato la professione di fede davanti al popolo di Dio. E ha rinnovato le promesse di fedeltà al vescovo diocesano e ai suoi successori.

Alla fine della celebrazione, dopo il cordiale e affettuoso saluto della comunità, il parroco rivolge un messaggio all’assemblea. Ringrazia il suo predecessore don Italo Porro per il lavoro svolto in tanti anni. Condivide il ricordo di don Armando, ancora tanto amato fra la gente di Casalotti. E poi invita i suoi fedeli a camminare assieme per continuare a costruire una comunità unita, aperta e accogliente.

Simone  Ciampanella

(19/10/2018)