Il 2018 è l’anno in cui ricorre il quinto anniversario della morte di Julitta Machan. Per tutti i volontari di Ladispoli era la “dentista della Caritas”. Per sei anni ha curato i più poveri, coloro che non potevano permettersi in nessun modo le cure odontoiatriche. Nel 2012 la scoperta della malattia e nell’aprile 2013 il momento di arrendersi alla lotta impari contro il cancro.
Seguendo le sue orme e il suo esempio, è cresciuto un team di volontari odontoiatri (Gianluca Scognamiglio, Marta Crespi, Ilaria Pellicciotta, Patrycja Daszkilewicz, Paolo Fantozzi) che ha proseguito il lavoro di Julitta, al cui nome oggi è intitolato l’ambulatorio del Centro “Santi Mario, Marta e figli” di Ladispoli.
In linea con quanto si registra in Italia negli ultimi anni, in cui la povertà di tipo sanitario è in crescita costante, ogni anno aumenta sempre di più il numero delle persone che si rivolgono alla Caritas diocesana per richiedere cure odontoiatriche e protesi. Si tratta di tutti quei pazienti che non possono accedere all’odontoiatria privata né a quella pubblica e che trovano presso l’ambulatorio Caritas cure completamente gratuite, a fronte di costi di gestione elevati, dovuti ai materiali sanitari utilizzati, alle manutenzioni tecniche delle apparecchiature e allo smaltimento dei rifiuti speciali.
È per questo motivo che il personale medico dell’ambulatorio Caritas ha voluto organizzare una cena di beneficenza che si è tenuta il 10 luglio presso il cortile del centro, con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’acquisto di forniture sanitarie destinate alle cure odontoiatriche.
La cena ha visto la partecipazione di circa 150 persone. Un vero successo anche per la grande solidarietà dimostrata dalla gente che ha donato circa 2900 euro. Questa somma sarà totalmente devoluta alla Caritas per l’acquisto di alcune apparecchiature ormai usurate e che vanno urgentemente sostituite per consentire ai dentisti volontari di proseguire nella cura dei pazienti.
L’evento ha avuto tra gli ospiti Roberto Pegoraro, marito di Julitta, il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando con alcuni rappresentanti dell’amministrazione, assieme ad altri del vicino comune di Cerveteri. Una serata di solidarietà e di festa allietata da “Gli stornellatori” di Fabrizio Masci, che hanno con generosità messo gratuitamente a disposizione della causa benefica la loro professionalità.
Il fantasioso duo, nel pieno rispetto del folklore, con le sue rime baciate ha strappato più di un sorriso ai presenti, partecipanti e volontari che hanno profuso tutto il loro impegno per la riuscita dell’evento, in un clima di amicizia e di instancabile operosità.
«L’evento di questa sera è la prova di come sia facile fare del bene – ha sottolineato il direttore Caritas don Emanuele Giannone nel suo saluto – Basta infatti un sì detto da ognuno di noi a compiere un piccolo gesto per creare un grande aiuto per il prossimo. E vista l’aria di allegria che si respira, è proprio vero che basta un piccolo gesto per regalare un sorriso».
Monica Puolo