E' la parrocchia che rende presente il Signore Gesù che chiama e attende. Fare una festa patronale in una parrocchia dedicata a Santa Lucia, patrona dei malati della vista, ci fa vedere con gli occhi della fede come Gesù con i suoi discepoli e testimoni ancor oggi, con la forza dello Spirito Santo, lavora e fa delle meraviglie non tanto a giudicare dall’apparenza delle opere compiute bensì dalla conversione della comunità perché “l'essenziale è invisibile agli occhi”, come diceva “Il piccolo principe” di A. de Saint Exupéry. In altre parole serve poco una bella manifestazione religiosa tradizionale fatta efficacemente dai festaioli se poi in questo evento di grazia non ci si riscontra in qualche modo una crescita nella vita cristiana delle famiglie e della comunità.
Abbiamo celebrato la nostra giovane vergine e martire Santa di Siracusa con il proposito di aggregare i fratelli dispersi, di creare comunione ecclesiale, di aiutare a crescere nella devozione a lei, di alimentare la coscienza di appartenenza e d’impegno gioioso al servizio del Vangelo. I bambini e i ragazzi del catechismo hanno imparato la vita di santa Lucia mediante l’aiuto delle catechiste. Abbiamo fatto il Triduo di preparazione. Il mercoledì 13 dicembre, giorno della festa liturgica, nella chiesetta lungo la via Tiberina, abbiamo visto il filmato Lucia di Siracusa e poi celebrato la Messa, con i vespri, a cui hanno partecipato, oltre al viceparroco, don Roberto Leoni, Cancelliere della Curia, e Don Giampiero Paolucci, Vicario parrocchiale di San Michele Arcangelo a Capena. Il giovedì 14 pomeriggio/sera abbiamo adorato Gesù nell’Eucaristia e pregato per la comunità; la Messa alle 18,00 ha concluso il Triduo.