La Chiesa a scuola

«La pace si costruisce insieme». Con queste parole scritte su un cartello i bambini dell’Istituto comprensivo «Corrado Melone» di Ladispoli hanno accolto mercoledì scorso il vescovo Reali, accompagnato dal dirigente scolastico Riccardo Agresti. Come ogni anno, in occasione del Natale, il presule visita l’istituto per un incontro di formazione con gli studenti. Assieme anche don Alberto Mazzola, vicario generale della diocesi e parroco di Santa Maria del Rosario, don Gianni Righetti, parroco del Sacro Cuore, e il diacono Enzo Crialesi, direttore di Migrantes.

La scuola è piena di colori: quelli dei disegni sulle pareti, quelli dei grembiuli, quelli dei bambini che li indossano. Tra i banchi della Melone siedono infatti minori di quaranta nazionalità differenti, anche se sono tutti nati in Italia: rappresentano il 30 per cento degli alunni. Ma loro i numeri non li conoscono e cantano assieme un inno all’amicizia, perfettamente ignari di cosa significhi ius soli o sanguinis.

Pensando alla discussione sul tema, si vede la differenza tra questi cittadini in crescita, così in pace tra di loro, e quelli adulti, che in loro dovrebbero riconoscere la società di domani mettendoli in condizione di essere popolo. La Corrado Melone da anni si impegna a trasmettere cultura e senso di comunità: educando alle buone relazioni e stimolando la curiosità intellettuale. Oltre lo svolgimento del programma si propongono tante attività, tra cui quella dell’orchestra che porta il nome della scuola. Nata da poco più di un anno è formata da ragazzi volenterosi e appassionati, che hanno mostrato la loro bravura al vescovo, eseguendo un piccolo concerto con brani classici neanche troppo semplici.

C’è stata poi la parte dedicata al confronto con gli studenti. In genere questo momento si svolge nella sala consiliare di Fiumicino, dove lo spazio permette la presenza di quasi tutti gli studenti, oltre a rappresentare la seduta della futura classe dirigente della città come gesto di simbolica speranza. Purtroppo quest’anno non è stato possibile, così il dialogo tra ragazzi e vescovo si è tenuto nel teatro della scuola.

«Camminare insieme. I giovani, la fede e le scelte di vita» è il tema dell’incontro. «Spesso noi giovani ci sentiamo orfani – dicono i ragazzi nel benvenuto al vescovo –, il mondo degli adulti è poco attento ai nostri reali bisogni. Oggi ci rivolgiamo a lei, ponendo alla sua attenzione le nostre problematiche». I media, spesso con «messaggi non del tutto esemplari o corretti», tra cui le fake news. L’uso delle nuove tecnologie e dei social.

L’immigrazione, l’esempio del volontariato. Questioni essenziali che i giovani rivolgono a chi credono sia autorevole per offrire suggerimenti e indicare percorsi. Il vescovo risponde a ogni singola domanda invitando i giovani a partire da un atteggiamento di fondo: l’ascolto e il dialogo. Si può anche litigare ma è la capacità del perdono, del comprendere le ragioni di chi sta davanti, a rendere la comunità migliore. Poi l’invito a sviluppare uno spirito critico attraverso cui approfondire le informazioni, perché oggi le falsità sono pervasive e veloci, manca il tempo per riconoscerle.

«Voi siete il futuro della nostra bella città di Ladispoli – conclude il vescovo – e della vostra buona formazione voglio ringraziare il professor Agresti e tutti gli insegnanti».

Simone Ciampanella

(12/12/2017)