Tutti raccolti attorno alla "Madre tre volte ammirabile" di Schoenstatt, durante il mese dedicato a vivere con più intensità la preghiera per la vergine. Il 18 maggio le famiglie, che si radunano regolarmente nel santuario del movimento a Casalotti hanno accolto il vescovo Reali per rinnovare davanti a lui la devozione e il legame con la Maria.
Nella suggestiva collina che si apre davanti alla parrocchia delle Sante Rufina e Seconda, il pensiero va a padre Josef Kentenich che negli anni Sessanta venne qui e immaginò che su questo monte un giorno sarebbe nato il centro del movimento a Roma. Allora il territorio era differente non c'era quell'urbanizzazione oggi così evidente. Il desiderio del padre pallottino era forse quello di dare un punto di riferimento alla nascente borgata romana. Da quando i palazzi hanno riempito tanto di quello spazio vuoto che aveva visto Kentenich, il suo sogno è diventato realtà. Belmonte (così si chiama il colle che ospita il santuario), proprio come dice il nome invita ad allontanarsi dalla quotidianità, e trovare sul grande prato un momento di intimità. La dimensione spirituale è poi favorita dalla piccola cappella, di forma nordica, proprio come quella in montagna del padre Kentenich (la piccola chiesa è la medesima in ogni luogo dove sia presente il movimento di Schoenstatt).
La suggestione della sera con un tramonto che solo da qui si allarga sull'orizzonte del quartiere romano rende attenti alle parole del vescovo Reali, che parla di carità e accoglienza. Mons. Reali ricorda la bella figura del fondatore, che ebbe l'intuizione di coinvolgere le famiglie in una relazione più stretta con la Madonna. Questa «ammirazione» che uomini e donne riservano alla vergine è innanzitutto capacità di saper ascoltare veramente Dio, perché lei, la giovane che ha accettato di portare in grembo il Salvatore, è la maestra che ci può guidare a capire il progetto del Signore su di noi. Seguono poi le cordiali parole di padre Marcelo Cervi, rettore del santuario, che insieme ad altri sacerdoti ha concelebrato la Messa.
Dopo il rinnovo della promessa di alleanza con Maria, le persone escono sul sagrato del piccolo tempio, in mezzo alla gente in cerchio del fuoco brucia le intercessioni che ognuno rivolge alla Madonna. L'assemblea si scioglie in silenzio e ognuno torna nella sua vita ricaricato dalla preghiera condivisa con gli altri: e così dalla sorgente le famiglie vanno nel mondo per testimoniare questa carità e donare speranza perché anche altri credano.
Simone Ciampanella
(foto Davide Russo)