La notte. Il fuoco che viene benedetto. E che accende il cero dove sono poste le ferite di Cristo, “Signore del tempo e dei secoli”. L’acqua che benedice. Sono quei segni antichi che ogni cristiano conosce bene. È la Pasqua di Risurrezione.
Una nuova possibilità oltre i nostri limiti. Una fiducia che Dio continua a versare su di noi superando il nostro peccato. Il vescovo Reali offre questa riflessione durate le Messe della notte e del giorno per questa Pasqua 2017. Una bella partecipazione della parrocchia cattedrale ha reso le celebrazioni molto sentite e coinvolgenti.
L’antica tradizione della Chiesa vuole che propria nella notte di Pasqua i catecumeni, che in diocesi iniziano il loro percorso nella prima domenica di Quaresima, ricevano i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Così, come in molte delle comunità di Porto-Santa Rufina, nella cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria, una donna è entrata a far parte della Chiesa Cattolica.
Un momento bello e coinvolgente che ricorda la grande grazia di essere cresciuti da cristiani, per chi da piccolo ha ricevuto il Battesimo. Ma anche il misterioso disegno di Dio che a un certo momento della storia personale, attraverso un incontro, una parola, un abbraccio, entra nella vita “come un ladro nella notte” e cambia la vita per sempre.
E scommette su quella persona. Perché sia partecipe del Regno, già qui sulla Terra, per essere vero testimone dell’amore che tutto può, che tutto supera e che si fa accanto di chi soffre con la speranza del Risorto. (Red.)
foto Filippo Lentini