Il Vescovo più giovane d’Italia

Trent’anni fa l'arrivo in Diocesi di monsignor Antonio Buoncristiani

Nato in Umbria, a Cerreto di Spoleto (Perugia) il 20 dicembre 1943, Mons. Buoncristiani era stato ordinato Sacerdote per la Diocesi di Foligno il 13 luglio 1968, dopo aver compiuto i suoi studi come alunno del Collegio Capranica di Roma. Conseguita la Licenza in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana, si era laureato in Diritto Canonico presso l’Università Lateranense e in Scienze Politiche presso l'Università di Perugia. Entrato nel 1976 nel servizio diplomatico della Santa Sede, aveva lavorato presso le Nunziature del Costa Rica, Zambia e Malawi. Cinque anni dopo era Vicario generale di Foligno.

Il 22 luglio 1994, ad appena cinquantun anni, il Papa San Giovanni Paolo II lo ha nominato Vescovo di Porto - Santa Rufina; ha ricevuto la consacrazione episcopale dal Card. Agostino Casaroli, Segretario di Stato e titolare della nostra Diocesi, nella Cattedrale di Foligno il 1° ottobre 1994. L’ingresso nella Cattedrale a La Storta è avvenuto il 23 ottobre 1994. Per anni è stato suo il primato di Vescovo più giovane d’Italia.

Sei anni e mezzo di episcopato nella Diocesi la più vicina alla Sede di Pietro e che comprende, per un terzo del suo territorio, quella parte del Comune di Roma che eccede il Grande Raccordo Anulare. La Diocesi, fino ad allora amministrata da Mons. Diego Bona, trasferito a Saluzzo in Piemonte, contava allora circa 250.000 abitanti, in poco più di 50 Parrocchie. I preti diocesani erano circa cento, i religiosi una cinquantina.

Mons. Buoncristiani disse che voleva prendersi un anno “per studiare la storia e la geografia” - come si espresse allora - della sua nuova Chiesa e così comprendere il tesoro che gli era stato affidato. Dopo un anno, ecco l'atteso rinnovamento del Consiglio Presbiterale e del Collegio dei Consultori, insieme alla creazione di un nuovo e inedito organismo di partecipazione, il Consiglio Episcopale, nel quale sono stati chiamati i più validi collaboratori.

Il tratto deciso del nuovo Vescovo e il suo notevole dinamismo si imposero all’attenzione delle comunità parrocchiali e religiose, che furono convocate a ottobre 1995 a La Giustiniana per la prima grande assemblea ecclesiale sul tema: “Rifare nella carità il tessuto delle nostre comunità” - un riferimento importante al lavoro della Caritas nelle Parrocchie, ma non solo. “In comunione per la missione” la seconda assemblea, nel 1996, in tre giorni intensi di riflessione e confronto tra i delegati delle Parrocchie. Le assemblee diocesano sono diventate da allora un momento importante di Chiesa, l'occasione per incontrarsi, riconoscersi, camminare insieme.  

Nel frattempo, il Vescovo pubblicava un agile opuscolo che coniugava la storia antica e quella recente della Diocesi, avente per titolo “La Chiesa è Madre, e come madre deve essere amata”. Il punto di partenza era l’identità della nostra Chiesa, periferia dell’Urbe e da sempre punto di approdo per coloro che giungono alle tombe degli Apostoli. Sbaglia chi pensa che, mancando da noi una civitas episcopalis, la Diocesi non ha un'identità chiara: tutt’altro.

La costruzione della nuova Curia e dell’Episcopio a La Storta nel 1993, per il fattivo interessamento di Mons. Bona, la valorizzazione della Chiesa Cattedrale, insieme ad un ministero episcopale sempre itinerante sul territorio, avevano promosso in tutti la consapevolezza di far parte di un'unica famiglia con una precisa identità. A questa sempre crescente consapevolezza, che è stato il lavoro costante di tutti i Vescovi, dal Cardinale Tisserant in poi, anche Mons. Buoncristiani ha dato un forte impulso, dedicandosi alla promozione della conoscenza della storia della nostra Chiesa - più precisamente la storia più bella, quella della santità.

Nacquero così la festa di Sant’Ippolito, fissata per Decreto il 5 ottobre e accolta dalle Autorità del Comune di Fiumicino come festa civile, e il pellegrinaggio annuale al Santuario mariano di Ceri, stabilito il sabato dopo l’8 settembre, per dare il via alla partenza - tutti insieme - delle attività pastorali delle Parrocchie. Un altro momento straordinario è stato quello delle Veglie di Pentecoste, con il rinnovo del mandato da parte del Vescovo alle decine di operatori della carità, della catechesi e della liturgia, gesto che si rivela oggi precursore dell’istituzione stabile di questi nuovi ministeri laicali da parte del Papa Francesco.

Mons. Buoncristiani ha completato i cantieri per la costruzione di nuovi complessi parrocchiali avviati da Mons. Bona e ne ha avviati di nuovi, secondo le urgenze del territorio. Ha consacrato la Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Ladispoli e quella di San Sebastiano a Cesano di Roma; ha avviato la costruzione della Parrocchia di Santa Lucia a Pontestorto. Su sua commissione, il pittore Ennio Boccacci ha arricchito delle sue opere la Parrocchia di Nostra Signora di Fatima ad Aranova e quella del Sacro Cuore a Ladispoli.

Il nome di Mons. Buoncristiani rimarrà poi per sempre legato alla dotazione del nuovo Centro Pastorale per la Diocesi, già sede della Congregazione bavarese delle Suore Francescane di Dillingen; nel 2000 la Diocesi entrò in possesso dell’ampio complesso a La Storta, subito adibito a sede per tutti gli incontri del clero e le assemblee diocesane. Una casa ancora più grande e bella, per una Diocesi in rapida espansione. 

Un altro campo di impegno è stato quello dell’informazione; da anni a La Storta si stampava “Cronaca”, poi diventato “Cronache Portuensi”, che con l’arrivo di Mons. Buoncristiani divenne “PortoInsieme”, un mensile di approfondimento e di informazione, che mancava alla Diocesi. L’esperimento con cui si intendeva collegare le Parrocchie alla Diocesi e viceversa, è durato sette anni; poi è stato l’internet ad aprire altre strade.

Particolare attenzione Mons. Buoncristiani l’ha riservata ai sacerdoti. Trovando un clero formato in gran parte da sacerdoti non originari della Diocesi, il Vescovo ha cercato in ogni modo di promuovere la formazione spirituale del clero con gli incontri mensili e gli esercizi spirituali, impegnandosi a risolvere, anche a costo di scelte dolorose, le situazioni più difficili. Nei colloqui personali Mons. Buoncristiani sapeva ascoltare ed accogliere, rivelando un tratto a prima vista insospettabile, quello di una profonda paternità.

E' durante il suo episcopato che la Diocesi si è preparata alla celebrazione del Grande Giubileo del 2000, all’inizio del quale è stato eletto Vescovo, prima volta nella storia, un nostro sacerdote, originario della Storta: Mons. Lino Fumagalli, già rettore del Collegio Leoniano di Anagni e parroco della Cattedrale, tra i primi collaboratori del Vescovo, eletto alla Chiesa Suburbicaria di Sabina e Poggio Mirteto. La solenne consacrazione ha avuto luogo nella Cattedrale della Storta il 20 febbraio 2000; Mons. Buoncristiani era accanto al consacrante principale, il domenicano Cardinale Moreira Neves.

Appena un anno dopo ed ecco che le voci che si rincorrevano da tempo lasciano il posto all’annuncio ufficiale: il 23 maggio 2001 Mons. Buoncristiani viene promosso Arcivescovo Metropolita di Siena - Colle di Val d'Elsa – Montalcino, dove inizia il ministero pastorale il 24 giugno successivo. L’annuncio al clero e alla Diocesi viene dato in Cattedrale il 24 maggio, festa di Maria Ausiliatrice. Si apre un periodo di quasi un anno di sede vacante, che terminerà a febbraio 2002 con l’elezione di mons. Gino Reali, vicario generale di Spoleto – Norcia. Un Vescovo da Foligno prima e uno da Norcia poi: ancora un figlio della terra umbra per Porto – Santa Rufina. E questo lo racconteremo un'altra volta.

don roberto leoni

 

 

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