Donne in difesa della dignità

Il 15 luglio al Singita di Fregene

La macchina organizzativa per il Sinodo delle Donne 2.0 nella Diocesi di Porto-Santa Rufina è partita già da qualche mese per quello che si preannuncia un incontro originale, almeno nel format. Già lo scorso anno il vescovo Gianrico Ruzza aveva convocato le donne della Diocesi nell’ambito del Sinodo delle Chiese in Italia, con l’obiettivo di ascoltare dalla loro voce la bellezza e la fatica di essere donne ai nostri giorni; il pastore aveva anche voluto raccogliere spunti e suggestioni sulla Chiesa che le donne sognano per il futuro. Ne era scaturita una interessante riflessione sulle virtù e sulle sfide che affrontano quotidianamente le donne, ma anche il loro sogno di una Chiesa che sappia valorizzare di più la figura femminile, che sappia trarre il meglio dai talenti innati delle donne al servizio della diffusione del Vangelo.

Quest’anno invece l’incontro del vescovo con le donne che vivono e operano nella Diocesi portuense è stato pensato in un’ottica diversa, quella di vivere insieme un momento informale di riflessione e fraternità all’insegna della bellezza, sia per i contenuti che per la location scelta. L’incontro, infatti, è in programma lunedì 15 luglio alle 19 in un luogo speciale: il Singita Miracle Beach, al Villaggio dei Pescatori sulla spiaggia di Fregene, che ha accolto subito con entusiasmo l’idea di ospitare l’evento diocesano.
«Vi propongo di meditare assieme la figura appassionata di Etty Hillesum – ha scritto il vescovo Ruzza nella sua lettera di invito – prendendo spunto da una frase profetica tratta dal suo diario: “Voglio essere un cuore pensante”. Dopo l’introduzione vivremo insieme un momento di condivisione alla luce di alcune parole chiave proposte dalle organizzatrici. Avremo poi modo di gustare la bellezza del tramonto sul mare e un aperitivo nello stabilimento che ci ospita».

Il titolo pensato per l’evento, “Donne in difesa della dignità”, vuole essere un’esortazione per tutte le donne a impegnarsi per affermare il valore della persona umana, per combattere contro ogni discriminazione, per responsabilizzare le coscienze in difesa di ogni creatura e del Creato, ma anche per garantire pari opportunità, libertà e diritti a tutte e a tutti. La figura scelta per affrontare la riflessione è quella di Etty Hillesum, giovane ebrea olandese morta ad Auschwitz nel 1943, figura emblematica del cammino di una donna che, partendo da un proprio percorso di autoanalisi e indagine spirituale molto doloroso, ha voluto “pensare con il cuore”, alla ricerca di una sorgente molto profonda, il divino che è in noi, da riscoprire e liberare.

Passione per la vita, coraggio solidale e perseveranza nell’amore hanno contraddistinto la vita e la luminosa testimonianza di Etty. Proprio intorno a questa donna speciale il mondo femminile del nostro territorio diocesano si radunerà il 15 luglio senza distinguo tra credenti e non credenti, praticanti o meno, al Singita che si trova Via Silvi Marina, 223/a, 00054 Fregene.
 
 
 
 
 
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