Nell'ora della morte di Gesù, alle 15, il vescovo Gianrico Ruzza ha guidato la Via Crucis nella cattedrale della Storta. Nel Venerdì Santo i fedeli ripercorrono la via del dolore di Cristo con la mente e con il cuore per meditare sulla propria vita, sui peccati che hanno condotto il figlio di Dio alla croce.
«Il figlio di Dio viene ucciso, perché rifiutato. Gli uomini hanno rifiutato la profezia che Dio ha mandato, è come se quegli uomini fossero rimaste vittime del loro peccato, ma ci siamo dentro tutti noi», ha detto il pastore nella meditazione finale. Sembrerebbe impossibile credere a un uomo sfigurato, che muore abbandonato da tutti, ma i giusti innocenti sono attendibili.
«I Martiri della verità e della Giustizia sono credibili, il loro messaggio è capace di entrare nel cuore di coloro che sono semplici e miti perché, ricordiamolo sempre sorelle e fratelli, se non siamo semplici, se non siamo miti non potremo entrare nel regno di Dio e non potremo comprendere chi è Gesù»