Un sacrificio che non si dimentica

Palidoro, ottant’anni fa l’uccisione di Salvo D’Acquisto | Sabato 23 alla commemorazione ci sarà anche il presidente Mattarella
Sabato prossimo, 23 settembre, una solenne cerimonia ricorderà l’80° anniversario del sacrificio di Salvo D’Acquisto, il vicebrigadiere che si sacrificò per salvare la vita di ventidue persone. Durante le celebrazioni, saranno presenti il presidente Mattarella e le più alte cariche dello Stato.

Salvo D’Acquisto nacque a Napoli il 15 ottobre 1920. Diciottenne, passò la visita di leva; frequentò il corso per Carabinieri presso la Scuola Allievi di Roma. Divenne effettivo il 5 gennaio 1940 e fu assegnato alla Compagnia Comando della Legione di Roma; di lì passò al nucleo Fabbricazioni di Guerra, fino al termine del mese di ottobre. Dopo l’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, Salvo fu inviato in Africa settentrionale. Rientrato in Italia nel settembre 1942, fu promosso vice-brigadiere. Il 19 dicembre 1942 venne assegnato alla Legione di Roma e destinato a Torrimpietra, sul litorale laziale, a 30 km a nord di Roma, nella nostra Diocesi di Porto - Santa Rufina, che al tempo era retta dal Vescovo Mons. Martinelli, ausiliare del Card. Boggiani. Il D'Acquisto fu subito bene accolto dagli abitanti del luogo e si fece voler bene anche in virtù del suo carattere aperto e cordiale. 

Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’Italia era divisa tra l’occupazione tedesca osteggiata dai partigiani e l’avanzata degli americani. A chi lo consigliava di rientrare a Roma, rispose: «Il mio dovere è di essere con la gente che è stata affidata a noi». Per questo, quando il 22 settembre 1943 esplose una bomba presso la Torre di Palidoro, in riva al mare, uccidendo un militare tedesco e ferendone altri due, il vice-brigadiere si presentò sul posto, dove i militari tedeschi avevano rastrellato ventidue uomini, minacciandoli di morte. D’Acquisto si dichiarò colpevole, a condizione che gli ostaggi fossero rilasciati. I tedeschi mandarono via i civili e trattennero il carabiniere che fu subito fucilato.

Il 15 febbraio 1945, Umberto di Savoia, principe di Piemonte, conferiva a Salvo D’Acquisto la medaglia d’oro al valore militare alla memoria, come «esempio luminoso di altruismo, spinto fino alla suprema rinunzia della vita». L’8 giugno 1947, il suo corpo, fu trasportato dal cimitero di Palidoro a Posillipo, nel Mausoleo dei Caduti di Guerra. Nel 1986 Salvo D’Acquisto fu tumulato nella Chiesa di Santa Chiara a Napoli. Nel 1983 fu aperta la Causa di Beatificazione, sulla spinta della fama di santità e del suo eroismo, per certi versi equiparabile al martirio. Non si contano, in tutta Italia, le scuole e le caserme intitolate alla sua memoria. 
 
 
 
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