Vieni, Spirito Santo

A Santa Severa la Veglia di Pentecoste sabato 27 maggio alle 21

Nella suggestiva cornice dello storico Castello di Santa Severa avrà luogo quest'anno, il prossimo 27 maggio, sabato, alle ore 21, la celebrazione della Veglia di Pentecoste. Mons. Vescovo ha convocato in particolare i gruppi e le associazioni laicali, oltre naturalmente alle parrocchie e alle comunità religiose, alla preghiera per l'invocazione dello Spirito del Signore, portatore di sempre nuove grazie e doni spriituali per la nostra Chiesa in cammino.

La scelta di celebrare all'aperto la Messa risponde all'esigenza di avere spazi più ampi possibile per accogliere i presenti che si prevedono numerosi, oltre, naturalmente, al desiderio di offrire un'ambientazione del tutto particolare, quale è quella di un castello affacciato sull'immensità del mare nostrum

Appuntamento sabato 27 maggio alle ore 21 presso il Castello di Santa Severa.  

Il castello ha un forte valore simbolico per la comunità diocesana, gli scavi per la ristrutturazione degli scorsi anni hanno restituito una chiesa paleocristiana. Un tempio religioso così in prossimità avvalora la tradizione della santa eponima martirizzata nella località costiera.

Poco vicino ci sono la chiesa dedicata a santa Lucia e santa Severa del XV secolo, oggi chiamata “battistero”, e quella di santa Maria assunta degli ultimi anni del Cinquecento, che ha svolto funzione di parrocchia fino a quella odierna dedicata a sant’Angela Merici. La proposta della veglia a Santa Severa ha un significato liturgico nel cammino sinodale che vive la Chiesa da due anni. Una tappa per dire con la preghiera la gratitudine alle iniziative che la commissione sinodale, coordinata da don Giovanni Righetti, ha proposto per ascoltare le donne, gli uomini e i mondi in cui essi esprimono la loro personalità.

Come segno di prima risposta alle istanze emerse nel sinodo ci sarà una particolare attenzione alle aggregazioni laicali. A loro il pastore scrive invitandole a partecipare alla Veglia «allo scopo di riscoprire la dimensione laicale della famiglia diocesana e la complementarietà vocazionale». Il messaggio illustra la natura della consulta quale «organismo rappresentativo di partecipazione dei diversi cammini spirituali e movimenti ecclesiali presenti e attivi nel territorio diocesano». Un passo concreto per dare un’immagine dell’«essere insieme come popolo di Dio» valorizzando «l’appartenenza che serve ad un mondo frammentato». È proprio dell’azione vivificatrice della Spirito Santo, di cui nella Pentecoste ricordiamo l’effusione agli apostoli, a raccogliere i carismi personali e comunitari in un’esperienza di Chiesa unità e multiforme. Per questo, aggiunge, durante la celebrazione «consegnerò ai responsabili delle diverse aggregazioni un segno della chiamata dei “christifideles laici” alla corresponsabilità, nella ministerialità della Chiesa e nell’evangelizzazione del tempo».

Significativa sarà la presenza delle confraternite, le forme più antiche di associazione di laici che a fine aprile si sono ritrovate con il vescovo il nuovo delegato, don Valerio Grifoni, che ha preso il testimone di don Roberto Leoni.

 

 

 

 

Stampa news