I cattolici e l’amore per la politica

Lo storico Torresi a Ladispoli il 12 maggio

Tiziano Torresi, storico, specialista della storia del movimento cattolico, sarà il protagonista del terzo incontro di “La città si parla” 2023, che si terrà il 12 maggio, a Ladispoli, presso la parrocchia del Sacro Cuore di Gesù in Via dei Fiordalisi, 14. Dopo il lavoro e la giustizia sociale, il terzo incontro mette a fuoco un’altra parola chiave della nostra vita: la politica. Il titolo scelto dal da Torresi, “Vocazione di cristiani e coscienza di cittadini: i cattolici e l’amore per la politica”, suggerisce con chiarezza il senso della riflessione che si propone. Niente spazio, dunque, per la nostalgia di antiche stagioni politiche e niente spazio alla tentazione di partiti in provetta, come se si potesse creare un ogm della partecipazione alla vita pubblica.

Nostalgia e operazioni artificiose non appartengono a questa ricerca. La Chiesa afferma che la “politica è la forma più alta di carità”: lo disse per primo Pio XI, e lo hanno confermato i pontefici successivi. Anche papa Francesco lo ribadisce frequentemente. Dunque non è ragionevole che un cristiano si infetti con il virus dell’antipolitica, e diffidi per pregiudizio di questa attività e dei suoi protagonisti. Altra cosa è ovviamente la valutazione dei fatti. Bisogna però portare in luce le condizioni di questa alta dignità della politica. Di quale politica si parla? Che cosa bisogna riaccendere nel cuore della nostra società, affinché si arresti la frana dell’astensionismo e si apra un cantiere di partecipazione efficace, incisiva, fruttuosa? Certo non tutte le domande possono avere risposta in un unico incontro. Ma il primo pontefice ad affermare la politica come carità affermava pure che «tutti i cristiani sono obbligati ad impegnarsi politicamente».

Sono parole che oggi possono sembrarci eccessive, abituati come siamo a nominare molto i diritti e poco i doveri. Ma se non partecipiamo, il nostro destino in quali mani lo abbandoniamo? Chi immaginiamo che curi per noi la democrazia di cui respiriamo?

 

 

 

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