Ulivo in memoria di Di Veroli

Santa Marinella e la Comunità ebraica romana omaggiano il più giovane martire delle Fosse Ardeatine

Il 3 aprile il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei ha presieduto la Cerimonia in Memoria di Michele Di Veroli, 14 anni, il più giovane martire della Fosse Ardeatine, con la messa a dimora di un albero di ulivo grazie all’Associazione non profit ecologista e ambientalista “KKL Keren Kayemeth LeIsrael Italia” rappresentati dal vice presidente Daniel Hahyon e da Valeria Milano, sulla via di fronte al nuovo Municipio a lui intitolata.

Hahyon ha conferito al Sindaco un attestato di Benemerenza. Erano presenti i parenti Roberta Di Veroli, Olimpia Mieli, Marco e Albert Piattelli, e in rappresentanza della Comunità Ebraica Romana Giordana Moscati e Massimo Finzi, rispettivamente assessore alla Cultura e assessore alla Memoria, Pino Pelloni in rappresentanza della Fondazione Levi-Pelloni, una rappresentanza di Carabinieri, Protezione Civile e Croce Rossa, Victor De Bach, la figlia dell’ex sindaco Silvio Caratelli Giovanna, che intitolò la Via a Michele.

L’iniziativa ha preso spunto su impulso del Sindaco Tidei, dei Signori Ada Di Veroli e Giacomo di Consiglio e di Livio Spinelli, lo scorso 27 gennaio, in occasione della Giornata nella Memoria, col sostegno e la partecipazione del vescovo di Porto-Santa Rufina Gianrico Ruzza e della Commissione diocesana per il dialogo Interreligioso, il parroco Don Salvatore Rizzo, le Forze dell’Ordine, la Capitaneria di Porto di Civitavecchia, gli insegnanti e studenti del Liceo Scientifico.

In quell'occasione Spinelli ha rievocato la figura di Michele Di Veroli e i tanti aspetti significativi della storia di centenaria amicizia che unisce la Città di Santa Marinella alla Comunità Ebraica Romana. Dal Guido Mendes medico pneumologo del Sanatorio “Iolanda di Savoia” dei primi del ‘900 divenuto oggi ospedale del Bambino Gesù, alla nascita a Santa Marinella del primo nucleo della attuale marina di Israele. Da Giorgio Bassani che scrisse il suo capolavoro letterario “Il giardino dei Finzi-Contini” all’Hotel Le Najadi, alle migliaia di esuli ebrei provenienti dall’Unione Sovietica lodevolmente accolti a Santa Marinella tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso.

 

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