Il 24 marzo ricorre la 31ma Giornata dei missionari martiri. La celebrazione è collocata nel giorno dell’uccisione del vescovo Oscar Romero, avvenuta nel 1980. Quest’anno il Centro missionario diocesano per preparare la giornata di digiuno e preghiera invita tutte le comunità ad una veglia di preghiera, nel salone parrocchiale della chiesa dei Santi martiri Mario e Marta e figli, in via Tricerro, a Valle Santa la sera del 22 marzo alle 20.30. La veglia si incentrerà sul martirio di tre donne missionarie: suor Ma-ria de Coppi, comboniana, uccisa a Chipene in Mozambico il 6 settembre scorso; suor Luisa dell’Orto, Piccola Sorella del Vangelo, uccisa ad Haiti il 25 giugno scorso e Luisa Guidotti Mistrali, medico missionaria uccisa in Zimbabwe il 6 luglio 1979.
Nell’anno 2022, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia Fides, sono stati uccisi nel mondo 18 missionari e missionarie: 12 sacerdoti, un religioso, tre religiose, un seminarista ed un laico. La ripartizione continentale evidenzia che il numero più elevato si registra in Africa, dove sono stati uccisi 9 missionari (7 sacerdoti, 2 religiose), seguita dall’America Latina, con 8 missionari uccisi (4 sacerdoti, 1 religioso, 1 religiosa, 1 seminarista, 1 laico) e quindi dall’Asia, dove è stato ucciso un sacerdote. Negli ultimi anni sono l’Africa e l’America ad alternarsi al primo posto di questa tragica classifica. Dal 2001 al 2021 il totale dei missionari uccisi è di 526. Come ci ha ricordato papa Francesco: «il vero testimone è il “martire”, colui che dà la vita per Cristo, ricambiando il dono che Lui ci ha fatto di Sé stesso».
Il sacrificio di questi nostri fratelli è iniziato ben prima del loro tragico epilogo per colpa di qualche sconsiderato delinquente. Ed è questo l’aspetto che siamo chiamati a riconoscere. Non si tratta di eroi, ma di credenti che hanno preso sul serio le parole del Vangelo. Vogliamo ricordarli con il digiuno e la preghiera, vogliamo ricordarli con la veglia che celebreremo, vogliamo soprattutto imitare il loro desiderio di servire più fedelmente il Vangelo e di testimoniare nella propria vita la carità che ci comunica.
Federico Tartaglia,
direttore dell’ufficio missionario