L'esempio che viene da Betlemme

Catechesi del Cardinale Comastri nella Parrocchia delle Santa Rufina e Seconda a Casalotti

Venerdì 2 dicembre 2022, alle ore 19.30, S. Em. il Cardinale Angelo Comastri, ha fatto visita alla chiesa di Santa Gemma  nel quartiere Casalotti, dove ha tenuto la Catechesi d’Avvento. Sua Eminenza è stato accolto da Padre Aurelio D'Intino, all'interno della chiesa gremita di gente, tutti entusiasti di poter ascoltare dal vivo le sue parole. Durante la Catechesi, il Cardinale ha affrontato diversi temi di notevole rilevanza, esprimendoli sempre con la delicatezza e la sensibilità che lo contraddistingue.

Innanzitutto ha ricordato come il bambino di Betlemme nacque povero, umile e mite per trasmettere un forte messaggio all'umanità. Un messaggio che purtroppo, oggi non tutti ascoltiamo e accogliamo più nel nostro cuore, trasformando addirittura il Natale in una festa senza il “Bambino”.

Di seguito le parole del Cardinale: “Perché Gesù ha scelto di nascere in una povertà devastante? Per farci comprendere che è un fatale errore pensare che aumentando le ricchezze aumenta la felicità. Anche Madre Teresa diceva spesso che la felicità non viene dal di fuori”. Ha citato poi alcuni esempi di personaggi ricchi e famosi, che in realtà non hanno mai raggiunto la tanto ambita felicità, e purtroppo si sono resi conto troppo tardi dei loro errori.

“Il grande magnate del petrolio americano, morto nel 1976 e considerato l'uomo più ricco del mondo, che festeggiò addirittura il primo miliardo di dollari, in punto di morte disse: ‘Posso assicurare che il denaro non ha alcun rapporto con la felicità, anzi posso assicurare che ha rapporto con l'infelicità’. Questo pensiero è in perfetta sintonia con il messaggio che viene da Betlemme”.

Un secondo esempio, è rappresentato da uno studio che un gruppo di psicologi ha recentemente effettuato in Canada, riguardante il comportamento dei figli delle persone più ricche del paese. È stato fatto un sondaggio e si è giunti alla conclusione che si tratta di ragazzini infelici, la vita li annoia e non hanno altro svago se non quello di soddisfare se stessi, ogni proprio capriccio. Non riescono a sopportare neanche la più piccola sconfitta e cercano sempre nuove forme di appagamento nel loro egoismo. Tali esempi, insieme agli avvenuti suicidi di eredi di famiglie facoltose, rappresentano “una palese smentita dell'equazione, oggi stupidamente accettata da tutti, per cui la ricchezza equivale alla felicita: falso!”.

Un altro episodio ricordato dal Cardinale Comastri, si è svolto tempo fa in una cittadina americana, dove tre adolescenti ricchi, hanno ucciso a sangue freddo un passante che stava facendo jogging. Quando è stato chiesto il motivo di tale assassinio ai ragazzi, questi hanno risposto che erano annoiati e non sapevano come passare la serata, quindi hanno ucciso il passante scelto a caso, per provare un po' di divertimento. Questa dichiarazione ha detto il Cardinale, “fa venire i brividi e rimette in discussione il sistema educativo contemporaneo, basato tutto sulla ricerca del benessere e del successo. Siamo fuori strada! La strada giusta è quella che è stata comunicata a Betlemme!”.

Il Bambino di Betlemme ci ha insegnato l’umiltà e l'amore verso il prossimo, in forte contrasto con l'odio e la violenza. Madre Teresa diceva che la formula della felicità è il comandamento dell'amore: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi”. Il cardinale Angelo Comastri, ricorda spesso con commozione aneddoti spirituali e testimonianze derivate dall'aver conosciuto personalmente Madre Teresa, con la quale strinse un bel legame d’amicizia. Durante la catechesi ha citato una frase che disse alla Santa l'ultima volta in cui la vide (nel maggio 1997) e gli apparve stanca e affaticata: “Madre si prenda qualche giorno di ferie”. Madre Teresa lo guardò con occhio severo e gli rispose: “Caro vescovo Angelo, non ho bisogno di ferie perché i miei giorni sono tutti i festivi. Fare del bene è una festa. Ricordalo, è l'unica festa”.

Oggi purtroppo invece di fare del bene e amare il prossimo, molti di noi provano continuamente sentimenti di rancore, invidia e odio, sia all'interno delle famiglie, sia tra famiglie, sia tra popoli. Per tale motivo scoppiano le guerre, in assoluto contrasto con il messaggio di umiltà di Betlemme, messaggio richiamato anche nelle preghiere di San Francesco: “O Dio tu sei umiltà”.

Sua Eminenza ha proseguito poi il discorso ricordando le prime bombe atomiche, che nel 1945 furono lanciate su Hiroshima e Nagasaki, uccidendo in pochi secondi più di 200 mila persone e un numero sterminato di bambini. Tali bombe erano petardi in confronto a quelle di oggi! “Terminata la guerra, nel Parco della Pace di Hiroshima, sul monumento commemorativo chiamato ‘Il Cenotafio’ dedicato alle vittime della bomba fu scritto: ‘Riposate in pace. Non ripeteremo più questo errore’ ”. Questa promessa purtroppo non è stata rispettata. Molti Stati attualmente, dispongono di un notevole numero di testate nucleari dichiarate. Paolo VI parlando all'Onu il 4 ottobre del 1965 (giorno di San Francesco) disse: ‘se volete la pace nel mondo, c’è solo una strada, soltanto dall’umiltà può nascere la fraternità’.

Noi non possiamo smontare questi grandi arsenali, ma possiamo partire da quelli piccoli che abbiamo: le invidie, le piccole brame di potere e di sciocca supremazia, che ci rendono nemici uno dell'altro”. Il Cardinale ha poi continuato, citando una frase detta in occasione di un Santo Natale, da Don Primo Mazzolari, un grande sacerdote morto nel 1959: “Se la notte di Natale mi trovassi solo in Chiesa, mi toglierei le scarpe. E poi a piedi nudi attraverserei la Chiesa e porterei a Gesù Bambino il dono di due lacrime. Sì, due lacrime per chiedere perdono perché abbiamo capito e vissuto troppo poco la grande lezione del suo Natale”.

Finita la Catechesi, abbiamo recitato insieme la preghiera scritta sul retro del santino, donato dal Cardinale a tutti i fedeli presenti (vedi foto seguenti), seguita dall'Ave Maria e dalla benedizione solenne. Dopodiché il parroco, Padre Aurelio D'Intino, ha ringraziato di cuore Sua Eminenza il Cardinale Angelo Comastri, per la sua presenza e per l'amicizia dimostrata nei confronti della chiesa di Santa Gemma. Infine ha chiesto gentilmente a tutti i presenti, di ringraziare il cardinale non facendo un applauso, ma promettendo una preghiera per lui, “perché molte preghiere le dice lui per noi”.

Dopo la Catechesi il Cardinale è stato circondato da moltissimi fedeli, che chiedevano un saluto o una benedizione e con il sorriso, ha accontentato le richieste di tutti, sia dentro che fuori la chiesa. Concludo con una frase del Cardinale Angelo Comastri, scritta sul retro della copertina di un suo libro, pubblicato nel 2021 e intitolato “Betlemme oggi sei tu. Sei pronto per accogliere Gesu?”: “Se vogliamo vedere il volto di Dio, se vogliamo fin da quaggiù sentire il battito del cuore di Dio, non esiste altra strada: bisogna diventare umili”.

Tatiana Concas

 

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