Asd Santa Gemma, Campino d'Italia Csi

Gli allievi del calcio a cinque hanno vinto lo scudetto tricolore

Un anno pieno di emozioni e di soddisfazioni per l’Asd Santa Gemma culminato il 6 luglio a Cesenatico con lo scudetto tricolore Csi vinto della categoria allievi del calcio a cinque. Tanti i traguardi a livello provinciale e regionale nell’ambito del Csi, ma, cosa più importante, gli allenamenti e le competizioni hanno veicolato lo spirito di comunione e di crescita dei giovani, obiettivi principali dello sport.

«Partecipare alle finali nazionali della categoria allievi è stato incredibile per noi e i ragazzi. Non vi dico, poi la loro gioia laureandosi Campioni d’Italia della loro categoria», racconta a Lazio Sette padre Aurelio D’Intino, presidente dell’associazione e parroco delle Sante Rufina e Seconda a Casalotti dove ha sede l’Asd. Ragazzi cresciuti nell’oratorio, che hanno incontrato allenatori come Andrea e Francesco, che hanno creduto in loro e, oltre alla voglia di vincere, hanno trasmesso ai giovani atleti l’unità, la collaborazione, il rispetto.

«Voglio ringraziare tutti i dirigenti dell’Asd, Mauro, Romina, Giovanni, Rosa, Claudio, Andrea e Roberto, assieme a tutti i mister che dedicano il loro tempo per portare avanti un progetto educativo attraverso lo sport. Ringrazio anche il comitato provinciale del Csi, che ci ha sostenuto in tanti momenti del nostro cammino. Il Signore opera in tanti modi, possa continuare la sua opera di amore nei cuori dei ragazzi che ci vengono affidati, tramite la nostra povertà», ha aggiunto il sacerdote.

«La forza del gruppo e della speranza», così Andrea commenta la vittoria dei suoi ragazzi. «La forza del gruppo perché certi traguardi si ottengono solo se riesci a mantenere un gruppo unito. Certamente abbiamo avuto le nostre difficoltà ma questi ragazzi, si conoscono da piccoli, si vedono dentro e fuori dal campo e questo è un grande punto di forza. Per loro la parrocchia è ancora il punto di riferimento».

Andrea racconta della sua intesa con Francesco, «quasi un’ossessione», la posizione in macchina sempre allo stesso modo, i vestiti nelle gare sempre gli stessi, ma soprattutto «tanti gesti che hanno fatto crescere la nostra comunione». La vittoria è stata solo l’ultimo passo di un percorso durato un intero anno sportivo «dove i ragazzi hanno dato tanto, giocando più partite alla settimana e cercando di conciliare lo sport allo studio.

E questo è possibile solo se alle spalle ci sono famiglie che supportano i ragazzi e li aiutano nell’organizzazione della giornata», ha aggiunto l’allenatore. Andrea ringrazia tutta la famiglia dell’asd, squadre e dirigenti «che credono in questo progetto e lo supportano. Infine voglio personalmente dire che dopo quanto passato nell’ultimo anno per me, per la mia famiglia questa vittoria è una segnale di speranza. E ne avevamo bisogno tutti. Per te Matteo che sei il nostro angelo».

 

 

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