Adolescenti radicati nel Vangelo

L'incontro con i ragazzi del cammino neocatecumenale

L'8 marzo il vescovo Ruzza ha incontrato i ragazzi del post cresima delle comunità del cammino neocatecumenale. Un momento di ascolto che si va ad aggiungere alle tappe del cammino sinodale per dar voce ai desideri e alle difficoltà di tutti. Tanti i giovani che hanno partecipato al dialogo.

Tra loro Jessica, Martina, Samuele, Jacopo, Beatrice, Luca. Sei storie di tensioni e paure, di passi falsi e smarrimenti, di relazioni difficili con i propri genitori e con la comunità parrocchiale. Sei giovani davanti al rischio di scivolare o sotto il peso della propria caduta. Ma, la loro libertà, perché questa hanno trasmesso nelle loro testimonianze, ha incontrato quella adulta e paziente, benevola e accogliente delle loro madrine e dei loro padrini. Che, va detto, nel cammino neocatecumenale esemplificano appieno la dignità e la gravità del compito educativo a cui sono chiamati dalla Chiesa. Non solo passato e rinascita, anche impegno e consapevolezza nel futuro della Chiesa.

Muovendo dalle domande sinodali lanciate dal vescovo alla diocesi portuense sulla personale esperienza ecclesiale e sulla forma della propria partecipazione, i ragazzi hanno avanzato delle osservazioni sull’esigenza di ricevere formazione adeguata sui temi essenziali quali ad esempio aborto ed eutanasia. C’è una presenza «bella e costante nelle vostre testimonianze: la stretta relazione che avete mostrato con la Parola di Dio e il riconoscimento della guida delle vostre madrine e dei vostri padrini», ha commentato il vescovo. «Voi avete sperimentato la maternità della Chiesa che si è manifestata nelle figure mandate dal Signore nelle vostre storie» ha aggiunto invitando i ragazzi e il cammino a operare l’arte della mediazione per raggiungere i giovani e gli adulti lontani dalla Chiesa: «La verità è sinfonia, Gesù fa suonare tutti assieme».

 

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