Giornata della memoria

Storia e dialogo a Santa Marinella

Ascolto, dialogo e accoglienza. Sono state le tre parole risuonate nel Giorno della Memoria celebrato nell’aula consiliare del comune di Santa Marinella. All’evento, che ricorda le vittime dell’olocausto, hanno collaborato l’amministrazione cittadina, la fondazione Giuseppe Levi Pelloni, la fondazione Francesco Raponi e la diocesi di Porto-Santa Rufina.

Nel suo saluto il sindaco Pietro Tidei ha sottolineato il dovere della memoria per diffondere accoglienza, partecipazione e solidarietà per un mondo migliore. Nel racconto di Luciana Ascarelli, vicepresidente della Fondazione Pelloni, che ha condiviso i suoi ricordi di bambina in fuga, questa giornata (che cade nel giorno in cui l’armata rossa è entrata nel Campo di concentramento di Auschwitz) ha il compito di sostenere i valori della giustizia, del rispetto e della solidarietà. Tra l’altro, la professoressa ha voluto menzionare la deportazione dei carabinieri avvenuta il 6 ottobre del 1943, dieci giorni prima del rastrellamento del ghetto di Roma.
 
Secondo lo storico Pino Pelloni, intervenuto dopo, alla «pedagogia dell’orrore» e al «marketing della compassione», così diffusi il 27 gennaio, va sostituito il racconto della verità di quanto accaduto, con l’impegno di contrastare, come ha ricordato papa Francesco, la “cancel culture”.
 
Proprio al negazionismo ha fatto riferimento il vescovo Gianrico Ruzza, rilevando la preoccupazione per il contesto esistenziale in cui nasce l’antisemitismo, ovvero l’individualismo e l’egoismo. «Non dobbiamo dimenticare cosa ha fatto l’uomo all’uomo, rendendo le persone incapaci di essere persone » ha concluso il presule invitando ad avere «il coraggio, come donne e uomini, di guardare in faccia la realtà e la storia» per costruire la pace.
 
In conclusione, lo storico Livio Spinelli ha raccontato l’amicizia tra Santa Marinella e la comunità ebraica cresciuta tra incontri ed avvenimenti come l’amicizia tra due bambini: Eugenio Pacelli, futuro Pio XII, e Guido Mendez, divenuto poi generale, che ha fondato a Civitavecchia la sezione ebraica della Scuola marittima da cui è nata l’attuale marina militare e mercantile di Israele.
 
Simone Ciampanella
foto Lentini
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