«Gesù viene a darci una vita nuova, viene a fare nuove tutte le cose. Egli ci ricorda l'essenziale della nostra fede come ce lo mostrano le linee semplici e belle di questa. Qui, sarà sempre presente il Signore, qui possiamo sperimentare la chiamata di Dio che dà forza e certezza di essere amati». Con queste parole il vescovo Gianrico Ruzza ha commentato il Vangelo della III domenica di Avvento nella celebrazione per la riapertura al culto della chiesa “vecchia” di Santa Lucia a Pontestorto.
Sabato scorso la comunità di #castelnuovodiporto si è riunita con il parroco don Vincenzo Mamertino per tornare ad abitare un luogo centrale di aggregazione per gli abitanti di questa zona sulla via Tiberina.
Al termine della Messa Egildo Spada, economo della diocesi, ha illustrato il lavoro di restauro, reso possibile grazie ai fondi 8xmille.it della Chiesa Cattolica e costato poco meno di 290mila euro. Il responsabile ha ringraziato l'ingegnere Marco Riso, progettista architettonico e direttore dei lavori, l'ingegnere Alessia Restifo, l'impresa Arke Costruzioni di Marcello Chilla, l'impresa Marmisti Civitella che ha realizzato i poli liturgici e Gianluigi Saddi, direttore dell’ufficio tecnico della diocesi.
«Questa chiesa è un simbolo identitario per tutta la comunità di Pontestorto, in un contesto sociale complesso. È una gioia vedere questa chiesa riaperta. Un luogo che ci ricorda il duro lavoro dei migranti arrivati da diverse regioni italiane nel secolo scorso», ha detto Riccardo Travaglini, sindaco del Comune di Castelnuovo di Porto, che ha ringraziato la curia diocesana, il vescovo Ruzza e il vescovo emerito Gino Reali per l'opera.
Una comunità in festa quella che ha preparato la cerimonia, iniziata nel pomeriggio con l'esibizione della Banda comunale Roberto Pomili e conclusa di sera dallo stupendo concerto del Coro giovanile dell’associazione Artipelago.
foto Lentini