«Alzatevi e testimoniate»

Giornata dei giovani di Civitavecchia-Tarquinia e Porto-Santa Rufina celebrata a Marina di San Nicola tra amicizia, riflessione e preghiera

«Che siano i pastori a cercare le pecore e non le pecore a cercare il pastore». Schietta e diretta la richiesta. Umile e trasparente la risposta arrivata dal vescovo Gianrico Ruzza: «Non sentitevi lontani dalla Chiesa, anzi vi chiedo scusa se vi siete sentiti allontanati!». A lanciare la prima affermazione sono stati i ragazzi di Civitavecchia-Tarquinia e di Porto-Santa Rufina riuniti insieme per la celebrazione diocesana della Giornata mondiale della Gioventù. Un sabato pomeriggio, quello della scorsa settimana, trascorso dai ragazzi tra gioco (durato solo qualche minuto), riflessione e preghiera nell’oratorio della chiesa di Marina di San Nicola a Ladispoli, accolti dal parroco della Santissima Annunziata don Sajimon Thadathil Puthan Purayil. Le pastorali giovanili e l’Azione cattolica delle due diocesi hanno proposto ai giovani di meditare assieme la conversione di san Paolo, letta nel giardino all’inizio dell’evento. «Alzati e testimonia!» è stato il tema scelto da cui hanno approfondito la scelta dell’apostolo per poi leggerla nelle proprie vite di quindicenni o trentenni.

Nella sala in cui i ragazzi hanno esercitato il loro compito sinodale non un gesto di noia, anzi, attenzione e gioia di potersi ascoltare a vicenda e dire la loro. Sui tavoli distanziati per il rispetto delle norme sanitarie le tovaglie bianche hanno fatto da bacheche alle loro impressioni. Calligrafie belle e disegni per dire quello che le parole faticano a pronunciare hanno rivelato una profondità e una passione piene di speranza e di accettazione delle sfide del tempo presente. Sarebbe bello riportare ognuna della frasi scritte. Valga quale esempio una delle riflessioni espresse sul tavolo sul quale era offerto questo suggerimento: «Alzati e difendi la giustizia sociale, la verità e la rettitudine, i diritti umani, i perseguitati, i poveri e i vulnerabili, coloro che non hanno voce nella società, gli immigrati»; e la riflessione: «Ama il prossimo tuo come te stesso, esci dal tuo torpore, dalla tua bolla, applica l’amore e il rispetto verso te stesso agli altri».

Invece, la frase perentoria, riportata all’inizio, sul giusto rapporto (ovvero quello comandato dal Vangelo) tra pastore e pecore era stata annotata sul tavolo del “vescovo” (così chiamato perché proponeva più da vicino le istanze sinodali) dove si domandava: «Senti la Chiesa vicina? Come vorresti che la Chiesa partecipasse alla tua vita?». E la reazione paterna di scuse l’ha pronunciata proprio il vescovo Ruzza, arrivato nel tardo pomeriggio per incontrare i ragazzi riuniti insieme ad alcuni degli organizzatori: Massimiliano Solinas, Alessandro Vanzetti e Lorenzo Mancini, rispettivamente presidente e vice, insieme al responsabile dell’Azione cattolica ragazzi dell’Ac della diocesi di Civitavecchia-Tarquinia con Angelo Pellegrino e Chiara Bertuolo, vicepresidenti per il settore giovani di Ac della diocesi di Porto-Santa Rufina. Il pastore ha rimarcato la sua affermazione incoraggiando i ragazzi a non perdere mai di vista Gesù: «Lui è sempre presente, è sempre vicino, non vi abbandona mai». Ma, i ragazzi sono certi della presenza di Cristo. Lo hanno dimostrato nell’adorazione eucaristica vissuta dopo la cena conviviale e comunitaria fatta tutti insieme. Hanno pregato insieme ai sacerdoti che hanno animato la giornata: don Leopold Nimebya Nimenya, don Daniele Verzì, don Salvatore Barretta, don Giovanni Felici. Alla fine hanno trasportato davanti all’altare, una croce di legno, augurandosi di continuare a camminare in comunione per mostrare a tutti la gioia del Vangelo.

Simone Ciampanella

 

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