Comunità in ascolto per ritrovarsi come Chiesa locale. Potrebbe essere questa la sintesi dell’incontro tra il vescovo Gianrico Ruzza e le comunità religiose maschili e femminili della zona sud della diocesi. L’incontro si è svolto lo scorso 13 novembre al centro pastorale diocesano. È stato un momento di fraternità e di ascolto reciproco, introdotto da padre Aurelio D’Intino, delegato Cism e dalla nuova delegata Usmi (che scrive, ndr), subentrata a suor Giuseppina Teruggi, che non ha potuto proseguire il servizio fino alla scadenza naturale del mandato. Il vescovo ha inquadrato con chiarezza l’inedito momento storico, nel quale per impulso del Papa la Chiesa conviene insieme in un sinodo che non ponga un contenuto specifico al cuore ma rifletta della stessa sinodalità come metodo di presenza e di azione. Il cammino sinodale si muove in un tempo di cambiamento epocale, nel quale le comunità cristiane vivono l’esperienza drammatica della pandemia in un contesto di forte conflittualità, di crescente povertà e di un clima culturale non solo post cristiano ma addirittura ostile ai valori della fede. L’incontro si è concluso con un momento di schietto scambio sulla necessità di porre al centro l’annuncio cristiano e di comprendere come raccontarlo alle donne e agli uomini di oggi. Comune è stato l’auspicio di poter rendere concreto e permanente il servizio di ascolto reciproco tra i membri delle comunità cristiana e con coloro che per i motivi più disparati si sono allontanati dalla Chiesa.
Elisabetta Tarchi, delegata Usmi