Esaltazione della Croce

La parrocchia del Sasso in preghiera con il vescovo Ruzza

Il Sasso ha festeggiato l'esaltazione della Croce a cui è dedicata la parrocchia di Cerveteri compresa tra questa zona e Le due casette. Immersa nella bellezza della campagna etrusca la comunità del borgo in collina da cui si può scorgere il mare ha accolto mercoledì scorso il vescovo Ruzza assieme all'amministratore parrocchiale don Domenico Giannandrea.

Nella preparazione alla visita dell'amministratore parrocchiale il sacerdote ha proposto ai fedeli un approfondimento in forma di preghiera del mistero della croce, che non è esaltazione della morte ma ha il significato dell'amore di Dio: «Signore Gesù, eccoci ancora una volta a guardarTi lassù appeso sulla croce, sospeso tra cielo e terra, le braccia spalancate».

Gesù è rimasto vittima della violenza, e nella sua passione si ritrovano tutti coloro che soffrono: «Anche oggi ci sono bambini violentati, donne offese. C'è chi muore per la malattia, per la violenza, per la guerra. C'è chi è senza casa, chi è senza lavoro, chi ha fame...». Davanti al dolore il fedele chiede a Cristo: «donaci, almeno un po', il coraggio del Tuo cuore, la Tua voglia di amore, la costanza di andare fino in fondo, di occuparci degli altri, di tentare di liberare questa nostra terra dal male che la offende! Il Tuo Padre ci ha creati per la vita, per il bene, per l'Amore: non possiamo sciupare la Sua Creazione!»

Nell'omelia il vescovo ha poi sottolineato che il simbolo della Croce richiama i discepoli di Gesù a pensarsi dalla parte della «piccolezza e non del trionfalismo». Nei momenti di prova capita che spesso «che ce la prendiamo con Dio» per quello che ci accade e non comprendiamo che la sua risposta è «io sto nella sofferenza con te». Infine, rispetto all'emergenza sanitaria il presule ha invitato a «stare attenti alla pandemia e al rispetto delle norme».

s.c

foto Rolando De Cristofaro

 

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