«Ringrazio le persone che hanno parlato questa mattina per aver ricordato il tema della sicurezza e della vita delle persone. Ci tengo a dire che il territorio deve essere messo oltre che in sicurezza anche in una condizione di vita dignitosa. Vogliamo collaborare tutti per la salute delle persone e per la possibilità che abbiano di vivere in modo decoroso. Per questo chiedo ora la benedizione del Signore per chi lavorerà su questa opera e per la sua realizzazione», sono le parole del vescovo Gianrico Ruzza a conclusione dell’avvio dei lavori di ristrutturazione e potenziamento dell’impianto idrovoro di Isola Sacra da parte del Consorzio di Bonifica Litorale Nord (nato dalla fusione delle strutture di Pratica di Mare, Tevere Agro Romano e Maremma Etrusca).
La giornata scelta, quella di giovedì scorso, è simbolica: il 17 giugno in tutto il mondo si ricorda la lotta alla desertificazione e alla siccità. All’evento presentato da Niccolò Sacchetti, presidente del consorzio, hanno partecipato tra gli altri il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, il sindaco di Fiumicino Esterino Montino, il direttore nazionale di Anbi (Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni Miglioramenti Fondiari) Massimo Gargano, il parroco della Provvidenza padre Enrico Spano. L’intervento riguarda un’area che negli anni ha visto un forte sviluppo antropico e un cambiamento di destinazione d’uso del territorio.
L’espansione insediativa spontanea, ha dichiarato Sacchetti «ha cambiato radicalmente le condizioni di deflusso della rete di bonifica con la conseguenza che l’attuale reticolo idrico non riesce più a convogliare la portata delle acque verso l’impianto idrovoro, che a sua volta, con l’odierna capacità di smaltimento pari a 3.100,0 l/s, non è assolutamente in grado di sollevare le portate in arrivo». Gli interventi, finanziati per un importo di 3 milioni di euro dal ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, nel Piano Nazionale di Interventi per la Mitigazione del Dissesto Idrogeologico, vedono la Regione Lazio come soggetto attuatore, prevedono anche interventi di ripristino e manutenzione della rete di bonifica a cui va ad aggiungersi la realizzazione di una stazione di sollevamento provvisoria.
«Questo progetto, che al termine dei lavori vedrà più che raddoppiata l’attuale potenza di sollevamento portandola a 6.900,0 l/s, permetterà di ridurre sensibilmente le aree potenzialmente allagabili – ha concluso Sacchetti – con l’obiettivo di mitigare l’impatto dei danni degli eventi climatici straordinari come l’alluvione che ha interessato l’area nel gennaio del 2014, dei quali abbiamo purtroppo ancora viva la memoria».