La lunga notte delle chiese

Il 4 giugno alle 19.30 nella parrocchia di Santa Maria Maggiore a Cerveteri

«#Fragili. Ed io avrò cura di te», è il tema della “Lunga notte della Chiese”, che si terrà il 4 giugno. La manifestazione di rilievo nazionale coinvolge diocesi, parrocchie e associazioni nell’organizzazione di una giornata in cui i luoghi si animano di iniziative artistiche e culturali in una chiave di riflessione e spiritualità.

Con l’esperienza della Pandemia la domanda sulla relazione tra le persone diventa essenziale per costruire il futuro dell’umanità: la VI edizione vuole proporre l’approfondimento della fraternità attraverso le possibilità dei diversi linguaggi artistici, per contribuire a un cambiamento di mentalità e di cultura in favore di una solidarietà diffusa. L’attenzione alla fragilità e alla cura, suggerisce papa Francesco in Fratelli tutti con l’immagine del Buon Samaritano, trova una chiave di lettura nella comprensione del tempo come dono per l’altro.

Con questa prospettiva la diocesi di Porto-Santa Rufina partecipa alla Lunga notte delle chiese valorizzando il progetto dell’associazione “L’insieme harmonico”: “Voci intorno al pensiero di sant’Agostino”, un concerto in dialogo tra brani classici e contemporanei e parti delle “Confessioni” di Sant’Agostino sul tempo, la memoria, la follia, la passione. L’evento si terrà il 4 giugno alle 19.30 nella parrocchia di Santa Maria maggiore a Cerveteri nel rispetto delle disposizioni anti-Covid 19. Il coro “l’Insieme Harmonico” sarà diretto da Pietro Rosati, autore di alcuni dei brani, e da Silvia Patricelli. Alle percussioni ci sarà Giordano Vanni. L’attore Alessandro Calamunci Manitta leggerà estratti dell’opera di sant’Agostino.

«La Pandemia ci ha separati, ci ha imposto la distanza dai nostri cari, dai compagni di studio e di gioco, dai colleghi con cui lavoriamo assieme. Abbiamo sentito la mancanza di rapporti e di valori dati per scontati e spesso dimenticati. Non dobbiamo sprecare l’opportunità di aver riscoperto i legami essenziali dell’umanità come ci continua a dire con coraggio papa Francesco, che ci chiede di crescere nell’amicizia. L’arte vissuta insieme in una chiesa ci offre un’esperienza di comunità che ci stimola ad aver cura della nostra spiritualità assieme agli altri. Nell’ascolto di musica e di parole in ricerca del senso dell’esistenza troviamo il tempo della relazione: tra di noi, con la bellezza e con Dio, come suggerisce Sant’Agostino», dichiara il vescovo Gianrico Ruzza, amministratore apostolico di Porto-Santa Rufina.

«La musica di Voci – spiega il direttore Pietro Rosati – insegue, come protagonista o come sfondo, le intricate articolazioni della filosofia agostiniana (tempo, memoria, follia, passione) reggendosi, quando occorre, sopra le antiche impalcature di una sequenza gregoriana, o cercando un dialogo serrato con i possenti quesiti della sua speculazione filosofica»

 

 

 

Stampa news