Il 20 maggio Caritas Porto Santa Rufina ha proposto una Messa in occasione della settimana Laudato Si’: un’occasione per accogliere seriamente l’appello che papa Francesco ha lanciato più volte rispetto all’emergenza di una conversione ecologica delle comunità.

Come ha sottolineato don Federico Tartaglia, che ha presieduto la celebrazione presso il giardino del Centro Santi Mario, Marta e figli di Ladispoli: «Questa conversione deve trovare una spinta evangelica». Creato e creature devono sentirsi un unico corpo con il Creatore. San Francesco e sant’Antonio sono stati tra i primi a cogliere questo senso di unità, annunciando il Vangelo a tutte le creature e chiamando fratello e sorella tutti gli elementi del creato.

Se ci si pone in questa prospettiva, inevitabilmente cambia lo sguardo sulle cose, su quanto ci circonda, quindi gli alberi diventano fonte del nostro respiro, le api animali da tutelare, e ogni atteggiamento personale anche nei confronti dell’economia può assumere significati diversi e può generare un’inversione di rotta.

Nel corso degli anni come cristiani abbiamo fatto l’errore di relegare la fede ad un ambito ben preciso, quello della Chiesa e dei Sacramenti, l’enciclica del papa ci chiama ad una presa di coscienza differente, ci sollecita a trovare Dio nei fratelli vicini e lontani così come nel Creato perché siamo un “tutt’uno” e questo deve essere un legame imprescindibile.

Al numero 14 di Laudato si’ il Papa rivolge «un invito urgente a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti».

Accogliendo l’invito di papa Francesco, la Caritas diocesana vuole intraprendere un cammino comunitario di conversione ecologica alla luce della dell’enciclica per provare a modellare e rimodellare obiettivi e azioni in un’ottica di amore per il Creato in quanto fratello. Per approfondire c’è https://catholicclimatemovement.global/it/

Serena Campitiello, direttrice Caritas diocesana